Umbria

Napolitano da Lama e quel finestrino aperto sul viadotto

'Va piano perché teme per la mia incolumità?' disse Napolitano

Redazione Ansa

(ANSA) - TERNI, 23 SET - Nella prima metà degli anni '80 Giorgio Napolitano era parlamentare nonché responsabile della politica internazionale del Pci e dopo un'intervista in una radio locale di Terni, l'ex sindaco di Narni Giulio Cesare Proietti lo accompagnò ad Amelia, a casa di un suo grande amico, Luciano Lama. Ciascuno alla guida della sua auto. "Imboccai la superstrada precedendolo con la mia Fiat 126" ricorda ora Proietti. "Lui aveva una Fiat Tipo bianca - prosegue - decisamente più brillante della mia utilitaria che non temeva la discesa ma soffriva la salita. Sul viadotto di Narni mi affiancò, aprì il finestrino e sorridente mi chiese: 'Proietti, com'è che andiamo così piano, temi per la mia incolumità?'".
    Aneddoti che riaffiorano dopo la scomparsa del presidente emerito della Repubblica.
    "Invitammo a una trasmissione di Radio Galileo Napolitano - spiega l'ex sindaco - che era a Terni per una iniziativa politica e lui venne, con grande disponibilità. La trasmissione era in diretta, durava tutta la mattinata, e si doveva rispondere alle domande che arrivavano al telefono. Ricordo anche un gran caldo opprimente: Giorgio Napolitano rispose con gentilezza a tutti gli ascoltatori, pur sudando e accusando come noi quelle temperature. Era davvero un grande lavoratore, sapeva faticare ma senza mai perdere il suo stile, la signorilità e la grande cordialità che lo contraddistinguevano".
    "Quella fase politica - ricorda ancora Proietti - era segnata da una certa austerità, da un rapporto con i socialisti che viveva fasi alterne, anche da critiche verso gli articoli che Enrico Berlinguer scriveva su L'Unità. Napolitano, in questo contesto, era un amendoliano e venne a Terni, città ingraiana, per una iniziativa politica evidentemente importante".
    Dopo la trasmissione radio, Proietti fece strada con la sua auto a quella di Napolitano, per andare ad Amelia a casa di Lama che al tempo non era ancora sindaco della città. "Fra loro - sottolinea - c'era una grande amicizia e sicuramente sintonia politica, si sentivano spesso e poi nel tempo ho saputo che era tornato altre volte a trovarlo ad Amelia. Parliamo di due grandi personaggi che hanno fatto la storia italiana". (ANSA).
   

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