(ANSA) - PERUGIA, 01 OTT - Il registra Paolo Genovese avrebbe
odiato l'adattamento diello spagnolo Alex De La Iglesia di
Perfetti Sconosciuti - suo grande successo di cui sono stati
realizzati remake in tutto il mondo - perché "ha stravolto la
storia" mentre si è divertito molto a vedere i remake cinese e
coreano.
Ospite alla prima edizione di Castiglione del cinema -
riferiscono gli organizzatori - sul palco con il direttore
artistico Emanuele Rauco, il regista ha tenuto una masterclass,
spiegando, fra l'altro, di essere "terrorizzato dal rifare
qualcosa di già visto, spero sempre di raccontare storie che
siano nuove per me per primo" .
"La creatività è un elemento fondamentale per guardare le
cose in modo diverso" ha detto per poi lasciarsi andare ad
alcuni ricordi curiosi sugli esordi.
"Vi racconto un episodio che mi ha segnato la vita.
Incantesimo Napoletano è stato il primo corto che ho fatto in
assoluto ed è stato selezionato al Festival di Locarno. Lì
davano molta attenzione ai giovani poiché i corti selezionati
venivano proiettati prima dei film importanti in una piazza che
è probabilmente il più grande cinema all'aperto del mondo.
Nemmeno quando ho vinto il David ero così emozionato e quando è
toccato a me il corto è stato proiettato completamente sfocato
per un errore tecnico. Mi veniva da piangere, eppure ho vinto
con la motivazione che avevo avuto il coraggio di aver
raccontato una storia di disagio per la tecnica del fuorifuoco e
mi ha segnato per sempre".
"Quando scrivo una sceneggiatura - ha quindi spiegato - non
penso mai all'attore che andrà ad interpretarla. Il rischio che
c'è è quello di avere difficoltà a creare veri personaggi
cinematografici. Gli attori tendono a stare nella loro comfort
zone e fare ruoli vicini alla loro indole, ma recitare per me è
essere altro da se stessi. A volte infatti io vado in
controtendenza scegliendo attori con caratteristiche diverse" ha
detto il regista, aggiungendo che "la sceneggiatura è come un
manuale di Ikea". (ANSA).
Genovese, non amo Perfetti sconosciuti di Alex De La Iglesia
'Ha stravolto la storia'