Umbria

Quattro cani da tartufo avvelenati a Città di Castello

Per il sindaco 'fatti aberranti', servono 'risposte adeguate'

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTA DI CASTELLO (PERUGIA), 05 DIC - Quattro cani da tartufo sono stati avvelenati nella zona di Città di Castello, secondo quanto denunciato dal presidente dell'associazione Tartufai, Andrea Canuti. "Fatti davvero aberranti che necessitano di risposte adeguate da parte di tutti i soggetti istituzionali e non, in base alle rispettive competenze" ha sottolineato il sindaco Luca Secondi. "Atti barbari e subdoli che spesso non lasciano scampo ai poveri animali e li condannano a morte certa fra mille tribolazioni gettando nello sconforto i proprietari e creando comunque anche allarme fra coloro che frequentano le zone boschive nell'ambiente del nostro territorio" ha aggiunto.
    "Per quello che sarà di nostra competenza - ha annunciato Secondi in una nota del Comune - provvederemo ad attivare congiuntamente con tutti i soggetti competenti, forze dell'ordine e di polizia prima di tutto, controlli specifici per contrastare questo fenomeno a dir poco deprecabile che mette in luce la parte peggiore di una comunità, che dell'amore e tutela per gli animali, ha fatto sempre una ragione di vita, a partire dai tartufai che senza i loro straordinari cani non avrebbero ragione di praticare un'attività secolare, la cerca e cava del tartufo, riconosciuta nel 2021 anche dall'Unesco. L'azione dell'amministrazione comunale con le autorità sul versante del controllo, sarà di massima severità utilizzando tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione: la condanna è morale prima di tutto e poi penale e civile per coloro che si macchiano di reati così gravi".
    "Noi, come chi nei secoli ci ha preceduto siamo i primi a voler bene ai cani, a tutelarli e rispettarli sempre con immensa gratitudine per quello che riescono a fare come protagonisti assoluti di un'attività simbolo della nostra storia e tradizione che l'Unesco ha riconosciuto" ha affermato Canuti, nel ringraziare il sindaco ed il comune per la vicinanza espressa e le iniziative di controllo del territorio annunciate. "Chi commette reati e atti così riprovevoli nulla ha a che fare con noi tutti e con la civiltà della nostra comunità: ci affidiamo alle autorità competenti" ha concluso. (ANSA).
   

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