Umbria

Bori (Pd), Agenas 'smaschera il bluff' sulla sanità

'Un umbro su cinque si cura fuori regione'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 11 DIC - "I numeri dell'Agenas sulla mobilità sanitaria smascherano il bluff e certificano quello che abbiamo detto da sempre, ovvero che il sistema sanitario regionale arretra vertiginosamente costringendo i cittadini a scappare nelle regioni limitrofe per farsi curare": a dirlo è il vicepresidente della commissione Sanità dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Tommaso Bori (Pd), commentando l'ultima indagine di Agenas che - dice - "restituisce un quadro desolante dell'Umbria, aggravato dalle scelte della Regione, che non costringono solo i cittadini a scappare ma gli stessi professionisti sanitari o dirigenti, portando le strutture sanitarie in una instabilità ormai atavica".
    "I numeri restituiscono la realtà più di ogni altro ragionamento - spiega Bori in una nota della Regione - e Agenas dice che nel 2022 il saldo economico è passivo per la mobilità sia sul fronte dei ricoveri che delle prestazioni. Un umbro ogni cinque si cura fuori dalla regione e questo ha ripercussioni sui conti. La Regione ha speso 54 milioni per curare i propri cittadini in ospedali esterni, ottenendone 36 per aver attratto pazienti da altre regioni e da qui il saldo negativo di 18 milioni. Saldo con il segno meno anche nelle prestazioni, per tre milioni. Le regioni verso le quali si sono diretti gli umbri sono Emilia Romagna, Lazio e Lombardia. La situazione è in peggioramento se consideriamo che nel 2019 lo sbilancio era di 16 milioni e nel 2017 c'era invece sostanziale parità. In questo contesto dunque 'l'indice di fuga' è del 21 per cento".
    "Non esiste modo di giustificare questa fotografia impietosa - continua Bori - che non fa che avvalorare la nostra battaglia e la nostra mobilitazione. Scelte sbagliate o rimandate stanno portando l'Umbria indietro e gli umbri non ne possono più. Liste d'attesa, sanità pubblica sempre meno accessibile, fuga di professionisti e dirigenti stanno mettendo alla prova il sistema sanitario regionale, pubblico e gratuito, che dobbiamo difendere a tutti i costi. Per questo continua la mobilitazione sanitaria che, come Pd e con le altre forze politiche di opposizione, stiamo portando avanti su tutto il territorio". (ANSA).
   

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