Umbria

Eseguito a Perugia intervento cardiochirurgica minivasiva

Al via l'attività del nuovo direttore Marcello Bergonzini

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 18 GEN - E' iniziata a pieno regime l'attività chirurgica di Marcello Bergonzini, il nuovo direttore di cardiochirurgia dell'Azienda ospedaliera di Perugia. Ha infatti eseguito, per la prima volta nel capoluogo umbro, un intervento di altissima specializzazione di rimozione di un tumore al cuore (mixoma atriale) in minitoracotomia, una tecnica cardiochirurgica minivasiva, su una trentenne già dimessa.
    "I vantaggi, di questa tecnica per il paziente - spiega il dottor Bergonzini attraverso l'ufficio stampa del Santa Maria della Misericordia - sono numerosi primo tra tutti quello di una rapida ripresa del paziente in quanto, essendo un approccio mininvasivo, ha un 'costo biologico' inferiore. Ringrazio i miei collaboratori che da subito hanno mostrato grande entusiasmo per l'introduzione delle metodiche di accesso mininvasivo che vedranno un costante incremento al fine di garantire interventi chirurgici di alta qualità e con il minor impatto possibile sul paziente. In cardiochirurgia il lavoro di equipe è fondamentale e vorrei ringraziare il gruppo dei cardioanestesisti, diretti da Fabio Gori, che si sono mostrati estremamente collaborativi all'introduzione delle nuove tecniche e senza i quali questo intervento non sarebbe stato possibile. Non posso inoltre non menzionare gli infermieri del blocco operatorio e del reparto di cardiochirurgia, che con il loro calore e la loro fiducia mi hanno fatto sentire da subito a mio agio".
    Presso la cardiochirurgia dell'Azienda ospedaliera di Perugia operano sei cardiochirurghi in stretta collaborazione con il personale della terapia intensiva cardiochirurgica, gli infermieri del blocco operatorio cardio-toraco-vascolare e gli infermieri del reparto di degenza cardiochirurgica. Le attività che vengono svolte riguardano il trattamento di tutte le cardiopatie acquisite e congenite dell'adulto. L'obiettivo primario è di dare una risposta "pronta ed efficace" alle esigenze della popolazione umbra, affinché possa curarsi senza ricorre ai cosiddetti viaggi della speranza. (ANSA).
   

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