Umbria

In Umbria nessuna criticità per i progetti del Pnrr

Per la Regione messa a terra prosegue secondo programma

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 28 FEB - In Umbria la messa a terra dei progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza procede secondo il cronoprogramma stabilito e non ci sono particolari criticità. Lo ha reso noto la presidente della Regione, Donatella Tesei che su sua richiesta ha ricevuto un resoconto specifico sullo stato di attuazione degli interventi Pnrr che vedono come soggetto attuatore la stessa Amministrazione.
    L'indagine è stata condotta dalla Direzione coordinamento Pnrr, diretta da Luca Federici, in collaborazione con le altre Direzioni e strutture regionali che gestiscono o rendicontano gli investimenti.
    Palazzo Donini sottolinea che quanto emerge conferma come la gestione del Pnrr Umbria sia stata, dalla fase progettuale, a quella di intercettamento fondi a quella attuativa un "esempio di buona pratica del Governo regionale".
    L'Umbria ha ad oggi intercettato fondi per oltre 5,5 miliardi che comprendono il Pnrr (oltre 3,6), i cofinanziamenti nazionali-regionali (1,3), il Pnc (vale a dire le ulteriori risorse stanziate dai ministeri per raggiungere gli obiettivi Pnrr) e il Pnc area Sisma (per un totale di 450 milioni) e il Pnrr Sanità (106 milioni).
    La maggior parte di tali fondi, nella misura del 90% del totale, vengono assorbiti da 30 grandi opere per circa 3,5 miliardi, mentre per i progetti Pnrr, Pnc e Pnc area sisma la Regione dell'Umbria appare come soggetto attuatore per un importo di 360 milioni, ai quali si aggiungono i progetti Pnrr Sanità che fanno salire il totale a poco meno di 470 milioni.
    Gli Enti locali umbri, infine, sono attuatori progetti Pnrr per circa mezzo miliardo.
    La Regione sottolinea poi come l'impatto delle sole opere Pnrr regionali possa portare una crescita del prodotto interno lordo regionale. Da uno studio dell'Agenzia Umbria ricerche, infatti, si evidenzia come, "pur utilizzando un approccio cautelativo", il Pnrr possa influire sul Pil per +1,1% l'anno dal 2024 al 2026 e possa portare occupazione per circa 5.300 nuovi assunti l'anno. (ANSA).
   

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