Umbria

Simona Meloni ripropone Montedoglio per il Trasimeno

Per la consigliera del Pd ci sarebbero dieci centimetri in più

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 07 MAR - "La canalizzazione che collega la diga di Montedoglio e il Trasimeno, già oggi esistente per usi agricoli e idropotabili, può essere utilizzata per l'immissione diretta di acqua nel lago, sempre più in difficoltà nel mantenere il proprio precario equilibrio idrico. L'apporto annuale, qualora per i tre mesi invernali si aprisse il 'rubinetto' dell'invaso toscano verso il bacino umbro, potrebbe sfiorare i dieci centimetri di miglioramento del livello del lago, pari a circa dieci milioni di metri cubi": la consigliera regionale del Partito democratico Simona Meloni rilancia, "in una condizione di grande difficoltà del Trasimeno, che oggi misura meno 130 centimetri sullo zero idrometrico, l'idea di un apporto idrico emergenziale e straordinario dalla vicina diga di Montedoglio in provincia di Arezzo". "La soluzione tecnica passa da un necessario accordo tra Regione Umbria e Regione Toscana per l'utilizzo degli sfiori della diga di Montedoglio, particolarmente significativi nella stagione invernale" aggiunge.
    "Le tubazioni che oggi collegano la diga al Trasimeno - sottolinea Simona Meloni - hanno una portata massima di quattro metri cubi di acqua al secondo. Considerando un tiraggio medio prudenziale di due metri cubi al secondo si potrebbe avere un beneficio di circa 1,5 centimetri (pari a 1,5 milioni di metri cubi) ogni dieci giorni. Ovvero 4,5 centimetri in un mese. Se la tubazione rimanesse attiva per tutto l'inverno, sempre utilizzando calcoli cautelativi, il lago potrebbe crescere di circa dieci centimetri all'anno, pari ad un metro nel decennio".
    "Per dare seguito a questa operazione - sostiene la capogruppo del Pd - ed evitare un rischio concreto di impaludamento dell'unico lago laminare italiano, che presenta una profondità media inferiore ai quattro metri, in una fase di cambiamento climatico, è necessario un accordo tra le due Regioni, Toscana e Umbria. Qualora il livello dovesse scendere ulteriormente anche la nomina di un commissario individuato dalle due giunte regionali di concerto con il Ministero dell'Ambiente potrebbe risultare una scelta necessaria per assicurare una piena tutela ambientale e socioeconomica del quarto lago d'Italia". (ANSA).
   

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