(ANSA) - PERUGIA, 05 APR - "E' una realtà possibile" in cui
si crescono "cittadini del mondo" quella della classe quinta
della scuola primaria Pestalozzi di Perugia dove, su 23 alunni,
22 sono di origini straniere e di nazionalità diverse. Ne è
convinta una delle insegnanti della classe, Chiara Flamini, che
da cinque anni insegna in questa scuola multietnica che conta 93
bambini, circa il 99 per cento dei quali stranieri.
"Affrontiamo la situazione curiosamente. All'inizio - ha
detto all'ANSA la maestra Chiara - non nascondo che è stato
difficile e mi sono ritrovata difronte ad una complessità che
andava oltre le aspettative e l'immaginazione. Poi, piano piano,
con il tempo, siamo cresciuti insieme, e ad oggi la posso
definire una realtà possibile. Anzi, proprio per il patrimonio
biodiverso che i bambini serbano in loro, la definirei una
realtà futura, il cammino che ci apre le porte verso il domani".
Una realtà che le insegnanti affrontano con "una attenzione,
uno sguardo, una coscienza vigile e un senso di responsabilità
profondo".
"In una dimensione del genere - ha spiegato ancora
l'insegnante - una maestra, nella sua semplicità fa da
sentinella e da presidio. Il nostro compito è quello di cercare
di valorizzare le potenzialità profonde che ci sono in questi
bambini per investirle in modo costruttivo. Ad oggi nella classe
quinta abbiamo una sola bambina nata da genitori italiani, poi
ci sono anche bambini nati in Italia ma figli di famiglie
provenienti da altri paesi. Questa può essere una esperienza
arricchente per tutti. Questi bambini sono tanti cittadini del
mondo e crescere dei figli cittadini del mondo è infondo la
strada per tutti".
Sul fronte delle difficoltà di insegnamento che possono
presentarsi, alcuni degli insegnanti della scuola, compresa
Chiara Flamini, hanno frequentato dei corsi specifici di
formazione.
"Il tempo - ha sottolineato Chiara - mi ha permesso di
scoprire e imparare tanto. I primi bambini arrivati non
italofoni all'inizio mi suscitavano tanta ansia poi, con il
tempo e l'esperienza, ho capito che il loro modo e il loro tempo
di assorbire la lingua è rapidissimo e il fatto di avere un
bilinguismo di fondo li rende particolarmente ricettivi e vivaci
intellettivamente. Ci sono sicuramente aspetti problematici su
cui lavorare e più complessi ma la speranza e' quella di un
cammino che potrà regalarci sorprese e piccole conquiste".
(ANSA).
Maestra, nella scuola di Perugia futuri cittadini del mondo
Chiara Flamini da cinque anni insegna nell'istituto multietnico