Umbria

Sindacato penitenziaria denuncia nuove violenze a Perugia

Il Sappe chiede un'ispezione al carcere di Capanne

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 23 APR - Prima ha tentato di impiccarsi in cella nel carcere di Perugia ed ha aggredito i poliziotti intervenuti a salvarlo poi, portato in ospedale, ha tentato la fuga, bloccato dalla scorta della polizia penitenziaria. A denunciare l'episodio è Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l'Umbria del sindacato autonomo polizia penitenziaria. Il quale parla di una situazione "allucinante, di assurda violenza".
    Secondo Bonino - si legge in una nota sindacale - già sabato "un agente in servizio presso la casa circondariale di Perugia, unitamente al sovrintendente di turno, era stato aggredito da un detenuto di nazionalità tunisina perché questi si era visto da loro sottrarre un secchio di alcol procurato da un composto di frutta macerata non consentito". Da qui la richiesta di una ispezione ministeriale, evidenziando "la particolare carenza degli organici dei poliziotti e la complessità operativa di Capanne". "Per comprendere se vengono considerati tutti gli elementi per la sicurezza degli uomini e le donne della polizia penitenziaria", conclude Bonino.
    "Il quadro di insieme dell'ennesimo evento critico evidenzia, più di mille parole, l'alta tensione delle carceri umbre", sottolinea il segretario generale del Sappe Donato Capece, che rivolge agli agenti di Capanne feriti vicinanza e solidarietà. "Nel 2023, in Umbria - afferma -, si sono contate 257 colluttazioni e 25 ferimenti, 283 atti di autolesionismo, tre suicidi e 37 tentativi sventati in tempo. Questo per dire che nelle carceri della Nazione e dell'Umbria in particolare (Regione che non ha più un Provveditorato regionale autonomo, a Perugia, per una scellerata scelta politica dei governi precedenti, ed è stata oggi cooptata dalla Toscana…) serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci". Il leader del Sappe "si appella ai vertici del Dap affinchè creino le condizioni per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta". (ANSA).
   

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