Umbria

"A Montefalco", in Umbria sempre più vino di qualità

Anche quest'anno l'evento ha proposto tante eccellenze regionali

Redazione Ansa

(di Alessandro Castellani) (ANSA) - ROMA, 17 GIU - Da sempre grande terra per il vino, negli ultimi anni scoperta anche a livello internazionale, Montefalco anche quest'anno ha ospitato l'evento che un tempo si chiamava "Anteprima Sagrantino" perché presentava in esclusiva la nuova annata di questa eccellenza Docg dell'Umbria così ricca di 'carattere' e di tannino. La manifestazione dall'anno scorso si chiama "A Montefalco" perché si è deciso, a cura del Consorzio, di promuovere anche i vini bianchi a base della varietà autoctona trebbiano spoletino.
    Così nei giorni scorsi "A Montefalco" è stata una carrellata, ricca di qualità e di spunti, su uno spicchio d'Italia dove convivono vino, cultura, buon cibo e qualità della vita, e in cui già nel lontanissimo 1088 esistevano terre piantate a vigna, delle quali il Sagrantino è simbolo e 'baluardo'. Dispiace solo che, come hanno confermato molti produttori presenti all'evento, vada sempre più scemando la produzione di un valore assoluto, non solo umbro ma dell'Italia intera, come il Sagrantino Passito, sempre meno conveniente e più difficile da produrre, e che sul mercato, forse anche per questioni di prezzo (ma anche dell'ignoranza di chi lo associa ai passiti siciliani) non trova un adeguato riscontro.
    Con una buccia ricca di polifenoli, il Sagrantino è un rosso corposo particolarmente adatto a un lungo invecchiamento, e una Docg che può essere prodotta esclusivamente nel territorio collinare di Montefalco e in parte nei comuni di Bevagna (che nei dintorni ospita cantine assolutamente da visitare come Fattoria ColSanto e Tenuta Castelbuono), Castel Ritaldi, Giano dell'Umbria e Gualdo Cattaneo.
    Ma "A Montefalco" è stata anche la possibilità di degustare in Sala Consiliare, e nelle cantine, gran parte del meglio della produzione vinicola umbra, e quindi, oltre al Sagrantino, le annate in commercio di Grechetto, Montefalco Bianco, Trebbiano Spoletino, Montefalco Rosso e Riserva, più dieci Passiti di varie cantine prodotti dal 2016 al 2019. Tante le bottiglie da segnalare, come il Trebbiano Spoletino 2022 di Scacciadiavoli, il Vigna Tonda 2021 di Antonelli, il Sagrantino Chiusa di Pannone dello stesso Antonelli (eccellente anche il suo passito), il Collepiano 2020 di Caprai, il Carapace Lunga Attesa di Tenuta Castelbuono/Lunelli, il Bisbetico Domato di Tabarrini e il Terra Cupa di Romanelli. Giudizi che possono variare a seconda di chi assaggia, ma che in ogni caso testimoniano che l'Umbria si sta davvero ritagliando uno spazio importante nella produzione vinicola di qualità. (ANSA).
   

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