Umbria

Laura Santi, datemi la libertà di un piano B

Da Perugia a Roma per l'udienza sul suicidio assistito

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 GIU - "Il mio corpo si sta immobilizzando sempre più, ho dolori, ieri sera hanno impiegato tre ore per vestirmi. Da sola morirei di sete e di fame nel mio letto.
    Quello che mi viene dato non è un trattamento di sostegno vitale? Si tratta solo di ampliare l'interpretazione. Chiedo solo la libertà di avere un piano B". A dirlo Laura Santi, 49enne esponente dell'associazione Luca Coscioni, malata da oltre 20 anni di sclerosi multipla progressiva, e arrivata da Perugia a Roma per l'udienza pubblica al palazzo della Consulta sul suicidio assistito. "Ho 5 assistenti e mio marito cargiver.
    Mi lavano, mi nutrono, non so più se è vita questa. Sono una persona lucida, caparbia e attaccatta alla vita. Ma mi chiedo: Questa è vita?" aggiunge. La Corte ha accolto la sua richiesta e di una donna affetta dalla stessa malattia di intervenire come parte nel procedimento. "Questa giornata è estremamente emozionante - ha aggiunto - Non voglio illudermi, ma l'accoglimento del mia richiesta è una dimostrazione di sensibilità. Non vogliamo modificare il dettato costituzionale ma si tratta di capire cosa si intende per trattamento di sostegno vitale". (ANSA).
   

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