Umbria

Nuova luce per la Maestà di Giotto alla pinacoteca di Assisi

Intervento gratuito eseguito dalla Elettrica Valeri

Redazione Ansa

(ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 19 GIU - L'azienda Elettrica Valeri celebra i suoi primi 50 anni dando nuova luce alla Maestà di Giotto custodita presso la pinacoteca comunale di Assisi.
    L'iniziativa che si è tenuta a palazzo Vallemani ha visto svelata l'opera di riqualificazione illuminotecnica e microclimatica eseguita gratuitamente dall'azienda, che si è estesa a tutta la sala che ospita la Maestà e a quella antistante. La presentazione del progetto è avvenuta alla presenza della sindaca di Assisi, Stefania Proietti, del direttore della pinacoteca, Giulio Proietti Bocchini, di quello dei musei nazionali di Perugia-Direzione regionale Musei Nazionali dell'Umbria, Costantino D'Orazio, e del presidente dell'azienda, Luca Valeri, moderato dal direttore della sede umbra della Rai, Giovanni Parapini. Questi - riferisce l'azienda in un comunicato - ha tratteggiato il profilo dell'azienda, nonché l'attenzione al patrimonio culturale che caratterizza l'attività di Valeri.
    "Rivolgo un grande ringraziamento - ha detto Stefania Proietti - a chi ha voluto fare un dono così speciale alla città di Assisi, e cioè l'azienda Valeri che ha firmato la riqualificazione illuminotecnica e ambientale della Maestà di Giotto, che ha interessato anche l'intero spazio della pinacoteca dove è allocata la Madonna del Popolo".
    Giulio Proietti Bocchini ha ricordato il patrimonio culturale custodito dalla struttura di proprietà comunale, che va "dal ciclo pittorico del Duecento fino alla scuola del Seicento", comprendendo le "contaminazioni di scuole di artisti, a partire da Giotto", che hanno influenzato l'arte nei secoli successivi.
    Costantino D'Orazio ha quindi parlato dell'intervento attuato, che ha consentito di valorizzare quella che è stata "la grande innovazione di Giotto".
    Infine il presidente Luca Valeri, ha detto "la sfida non è stata solo di valorizzare un'opera con una nuova luce, ma di prendercene cura come di una persona, anche se con otto secoli di vita alle spalle". (ANSA).
   

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