(ANSA) - PERUGIA, 20 GIU - I carabinieri della stazione di
Marsciano e personale del nucleo ispettorato del lavoro di
Perugia, con la collaborazione dei colleghi di Terni hanno
arrestato un cittadino cinese di 36 anni, ritenuto responsabile
di sfruttamento del lavoro in nero e favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina.
L'attività investigativa, svolta nell'ambito del Progetto
multi-agenzia "Alt Caporalato Due", finanziato dal fondo
Politiche migratorie del ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali, ha portato i militari ad accertare che l'uomo, titolare
di un'azienda cinese tessile, sfruttava nove lavoratori
extracomunitari, di cui quattro di nazionalità pakistana in
possesso di documenti di soggiorno e cinque clandestini di
nazionalità cinese, favorendo inoltre per uno di loro anche
l'ingresso irregolare sul territorio nazionale.
Tutti i lavoratori erano senza contratto - riferiscono i
carabinieri - e senza alcuna tutela, né tantomeno avevano
ricevuto la prevista formazione sulla sicurezza.
Dalle prime verifiche è risultato che l'imprenditore
sottoponesse i dipendenti a massacranti turni di lavoro, dalle
prime ore del giorno fino a sera, pagandoli pochi centesimi a
capo, ovverosia riconoscendo loro una retribuzione a cottimo.
I militari hanno sospeso quindi l'attività imprenditoriale e
sottoposto a sequestro i due grandi capannoni utilizzati con
all'interno le attrezzature industriali e i prodotti tessili
presenti già pronti per la successiva vendita.
Nel corso delle verifiche sono state elevate sanzioni
pecuniarie per circa 100.000 euro facendo recuperare sul piano
previdenziale e assicurativo all'Inps e all'Inail oltre 15.000
euro.
Al termine degli accertamenti, l'uomo, come disposto dalla
procura della Repubblica di Spoleto, è stato sottoposto alla
misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa di rito
direttissimo. (ANSA).
Sfruttamento del lavoro in un'azienda tessile, un arresto
Per i dipendenti, turni di lavoro 'massacranti'