Umbria

Unipg, lancio del tocco per 100 dottori di ricerca

Il rettore: 'Contribuite a migliorare la nostra società'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 25 GIU - Sono stati in cento a ricevere, nel corso di una solenne cerimonia nell'Aula Magna di palazzo Murena, gli attestati di dottore di ricerca dell'Università degli Studi di Perugia: un riconoscimento a tutti coloro che hanno raggiunto il più alto grado di istruzione dell'ordinamento accademico italiano.
    Il rettore Maurizio Oliviero, nell'aprire la cerimonia, ha sottolineato che "celebriamo menti straordinarie, l'impegno, la passione e la ricerca, che è il motore della nostra società: lo è stata nella storia, lo è nel presente e ci dà la visione per affrontare il futuro con speranza. La ricerca, però, deve bilanciare l'innovazione scientifica con la capacità umana di governarla e questo avviene nelle università, dove la ricerca è libera e questa libertà permette di lavorare per migliorare la qualità della vita di ogni essere umano. La ricerca è anche responsabilità e chi guarda al futuro con consapevolezza sa che ogni pensiero dei nostri dottori e dottoresse può determinare un cambiamento migliorativo. Ogni risultato conseguito è volto al benessere collettivo e a costruire società più inclusive. Non dobbiamo aver paura di ciò che la mente umana può produrre né dell'innovazione, se gestita con umanità, con l'uomo al centro e per il bene comune". "Vi affidiamo oggi una grande responsabilità - ha aggiunto - di guardare alla ricerca come pilastro per cambiare le sorti del mondo e affrontare le diseguaglianze".
    Giuseppe Moscati, presidente della Fondazione "Centro Studi Aldo Capitini", ha tenuto poi la lectio magistralis dal titolo "Il paradosso della conoscenza: alta e profonda solo se umile".
    Moscati - riferisce una nota dell'ateneo - ha evidenziato, fra l'altro, che quella dell'umiltà intellettuale sia una caratteristica peculiare di chi si occupa di conoscenza: la promuove, la stimola, la vive e la mette in pratica.
    L'intellettuale stesso non è tale se non coltiva con costanza, giorno per giorno, l'umiltà socratica del "sapere di non sapere". Una conoscenza non può aspirare a essere alta e profonda se non si mantiene coerente con il proprio principio primo, ovvero con la ricerca che è alla base di ogni sapere, la quale non può certamente cadere dall'alto.
    "L'umiltà intellettuale, anche in quanto atteggiamento di attenzione al microcosmo in opposizione ad antropocentrismo e specismo - ha rilevato - si pone così come l'essenza di una cultura di pace, di dialogo, di apertura a tutti gli esseri".
    La celebrazione, accompagnata da momenti musicali offerti dal Coro dell'Università degli Studi di Perugia diretto dal Maestro Marta Alunni Pini, è continuata poi con la consegna degli attestati da parte del rettore e si è conclusa con il tradizionale e suggestivo lancio del tocco da parte dei neo dottori di ricerca, avvenuta all'interno della cornice del chiostro di palazzo Murena. (ANSA).
   

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