Umbria

In camera di consiglio giudici processo concorsi sanità Perugia

Tra gli imputati l'ex presidente Umbria Marini e Bocci

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 03 LUG - Potrebbe arrivare nella tarda mattinata di oggi la sentenza del processo che a Perugia vede coinvolte una trentina di persone per la presunta manipolazione di concorsi banditi dall'Azienda ospedaliera di Perugia e dall'Usl Umbria 1. I giudici del tribunale del capoluogo umbro sono infatti entrati in camera di consiglio.
    Tra gli imputati l'ex presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e l'allora sottosegretario all'Interno e segretario regionale del Partito democratico Gianpiero Bocci, entrambi presenti questa mattina in aula.
    L'inchiesta nel 2019 portò alle dimissioni della presidente della Regione Umbria. Per lei i sostituti procuratori hanno chiesto una condanna a due anni di reclusione e l'assoluzione dall'accusa di associazione per delinquere.
    Due anni e tre mesi, invece, la richiesta per Giampiero Bocci, per il quale nella requisitoria i pm hanno chiesto l'assoluzione dall'accusa di avere rivelato alcuni particolari dell'indagine.
    Resta l'accusa di associazione per delinquere, invece, per Luca Barberini, ex assessore regionale alla sanità , per il quale sono stati chiesti tre anni e quattro mesi.
    Tra le altre richieste di condanna quella di un anno e cinque mesi per Emilio Duca, ex direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia.
    Richiesta di assoluzione per l'accusa di peculato, invece, per Maurizio Valorosi, ex direttore amministrativo dell'Azienda ospedaliera di Perugia per il quale è stata chiesta la condanna a quattro mesi per associazione per delinquere e che è stato già stato condannato a due anni (pena sospesa) in seguito a un patteggiamento.
    Sette, invece, gli imputati per i quali la Procura di Perugia ha chiesto l'assoluzione da ogni accusa.
    Per i pubblici ministeri titolari dell'inchiesta, l'indagine ha fatto emergere come nel tempo, da parte di alcuni degli imputati, fosse stata creata "una vera e propria rete di sistema attraverso cui condizionavano gran parte dei concorsi pubblici gestiti gestiti dall'Azienda ospedaliera di Perugia e da altre aziende sanitarie umbre, impartivano le direttive attraverso i vertici aziendali di nomina politica, affinché i concorsi pubblici venissero manipolati a favore dei candidati indicati da loro stessi". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it