Umbria

A Orvieto si insegna 'calcio di strada' per diventare campioni

A proporre lezioni individuali per migliorare soprattutto il dribbling è una ex promessa del calcio italiano, Alessandro La Vecchia

Redazione Ansa

   A ripetizione di calcio per sognare un futuro da campione. A proporre lezioni individuali per migliorare soprattutto il dribbling è una ex promessa del calcio italiano, Alessandro La Vecchia, orvietano di 39 anni con un passato nelle giovanili della Juventus, ed ora maestro di tecnica.

"Ripropongo sul rettangolo verde quello che era il calcio di strada" spiega all'ANSA. "Cerco di ricreare quelle situazioni che ti portavano non solo a scartare gli avversari dell'altra squadra, ma anche auto e motorini parcheggiati" aggiunge.

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    "Quando si giocava nelle strade e nelle piazze - sostiene La Vecchia - la tecnica inevitabilmente migliorava, perché in ogni istante c'era un imprevisto da fronteggiare. Ecco, nelle mie lezioni individuali cerco di riproporre, per quanto possibile, quel modello di calcio, finalizzato soprattutto a far uscire fuori la fantasia del giovane calciatore o calciatrice".

    Fantasia e tecnica La Vecchia ce l'aveva da vendere, tanto da attirare anche le attenzioni dell'allora tecnico bianconero, Fabio Capello, che lo aveva chiamato ad allenarsi in prima squadra assieme a Gianluigi Buffon, Alessandro Del Piero e Pavel Nedved, tanto per citare alcuni campioni dell'epoca. Poi il giovane talento umbro si era perso tra campionati minori e poco blasonati.

    "Oltre ad essere maestro di tecnica mi piacerebbe essere anche un po' maestro di vita, così da mettere in guardia i ragazzi dei pericoli che devono schivare in questo mondo", sottolinea La Vecchia che intanto per la prossima stagione sarà con il Trento calcio in Lega Pro. "Per diventare un calciatore professionista di alto livello servono doti tecniche e umane straordinarie - spiega - e a fare la differenza spesso sono le persone che ti circondano, a iniziare dalla tua famiglia".

    Sulla Nazionale italiana dopo gli Europei, La Vecchia si limita a suggerire di "ripartire dai giovani". "Puntiamo - aggiunge - sulle nuovissime generazioni che si stanno affacciando al calcio che conta, come fanno anche altre nazionali, come la Spagna, che non temono di far giocare talenti giovanissimi come ad esempio Lamine Yamal, a mio avviso il miglior profilo mondiale tra i millennials".

    Il sogno del maestro La Vecchia è proprio quello di coltivare qualche futuro campione: "Sarebbe bello - conclude - aiutare un ragazzino a diventare un grande professionista, ma soprattutto un grande uomo". 

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