Umbria

Ad Assisi il murale 'L'Alienazione' con progetto Astrolabio

A realizzarlo i ragazzi del laboratorio di 'street art'

Redazione Ansa

(ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 08 LUG - Sarà inaugurato domani, al sottopassaggio pedonale delle Cave, a Santa Maria degli Angeli, il murale "L'alienazione", realizzato grazie al primo laboratorio di "street art" aperto a giovani del territorio che hanno aderito al progetto "Astrolabio". L'appuntamento è alle 18, alla presenza della sindaca di Assisi, Stefania Proietti e dei ragazzi e delle ragazze che l'hanno realizzato.
    L'opera è il risultato di 12 incontri a cui hanno partecipato otto giovani, di età compresa tra 14 e 21 anni, che si sono cimentati con l'arte-terapia. Il laboratorio di "street art" è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra la cooperativa Borgorete, la Fondazione Exodus e il Comune di Assisi. Durante gli incontri, tenuti dall'arte-terapeuta Paola Santoni e dalla artista e scenografa Astrid Zerunian, i giovani hanno sviluppato un confronto su varie tematiche, su vissuti personali con individuazione di un argomento particolarmente significativo, l'alienazione appunto.
    Il murale è stato sviluppato in tre parti, quella sinistra è caratterizzata da uno sfondo nero e rappresenta l'accezione positiva dell'alienazione, la parete destra, con sfondo rosso rappresenta l'accezione negativa; la colonna centrale è caratterizzata da uno specchio che simboleggia il "viaggio interiore" di ognuno di noi, uno spazio soggettivo di sentire-vivere l'alienazione. Il progetto "Astrolabio", realizzato nel territorio umbro, attivo dal 2021, finanziato dall'impresa sociale "Con i Bambini", nell'ambito del Fondo nazione per il contrasto alla povertà educativa, ha come obiettivo principale la creazione un modello di comunità inclusiva rivolta a giovani (14-21 anni) che hanno commesso un reato e segnalati dall'ufficio servizi sociali per minorenni o dai servizi sociali degli enti locali.
    Il progetto, attraverso l'ausilio di una rete multilivello che include anche i giovani presi in carico, consente l'attivazione delle risorse territoriali e la costruzione di un percorso giustizia riparativa che permetta una consapevolezza rispetto all'atto compiuto, un confronto se possibile con la vittima del reato e una azione riparativa all'interno della comunità. (ANSA).
   

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