Umbria

Laboratori e percorsi per i giovani con disturbi alimentari

Presentata 'Dimora Verdeluce' per progetto Alimentarsi di vita

Redazione Ansa

(ANSA) - ORVIETO (TERNI), 12 LUG - Presentata la "Dimora Verdeluce" per il progetto "Alimentarsi di vita" della fondazione Cotarella, sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il programma Formula, in collaborazione con Cesvi. Obiettivo realizzare laboratori e percorsi di riabilitazione ad Orvieto per i giovani che si trovano ad affrontare disturbi del comportamento alimentare. Il progetto è stato finanziato attraverso una raccolta fondi attiva da luglio a settembre 2023 su "For Funding", la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà.
    In tre mesi, sono stati raccolti oltre 150.000 euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini e imprese, della banca e delle società del gruppo. Fondazione Cotarella, nata in Umbria, si è avvicinata attenzione al tema dei Dca e ha deciso di mettere a disposizione una bellissima struttura, di circa 400 metri quadri immersa nel verde, Dimora Verdeluce, perché possa diventare un centro dedicato ai giovani che devono fare la riabilitazione e la socializzazione dopo aver superato la fase più acuta.
    Il progetto "Alimentarsi di Vita" propone un percorso di accoglienza per ragazzi e ragazze dai 12 ai 25 anni che scelgono di rimettersi in gioco. Grazie al progetto, sono e verranno coinvolti in laboratori ed esperienze formative in un orto ed un giardino didattici, una fattoria con animali da cortile, sentieri dedicati al trekking, percorsi di orientamento nel bosco e strutture sportive per attività all'aria aperta.
    Grazie a queste esperienze, i ragazzi possono così riscoprire il fascino della cucina, accogliere le emozioni legate ai sapori e ai profumi, farsi appassionare da colori e creatività.
    L'obiettivo è quello di fornire un contesto sereno e incoraggiante per avvicinarsi al cibo secondo un'ottica che possa suggerire anche un futuro professionale.
    Il progetto coinvolge, presso Dimora Verdeluce, circa 200 tra ragazzi e ragazze all'anno nei percorsi laboratoriali e riabilitativi. Particolare attenzione viene data ai familiari ed ai coetanei ed amici, con approcci diversi per ciascuna fase della malattia grazie a: attività di formazione per la prevenzione dei disturbi, percorsi di supporto per assicurare un sistema di affiancamento utile nei momenti più delicati e difficili, strumenti educativi e relazionali per accogliere il cambiamento e favorire la ripartenza.
    "Alimentarsi di vita è una splendida sfida, complessa, impegnativa, coinvolgente - afferma Marta Cotarella, consigliere di amministrazione di fondazione Cotarella-. Non è facile dare voce ad un disagio, ad una sofferenza psicologica, ad una malattia alimentare. Serve una presenza competente, che rispetti il dolore, la paura, lo stigma. Serve offrire ascolto e speranza. Ed è meraviglioso toccare con mano che il cambiamento è possibile, che un obbligo o un divieto possano diventare una scelta. E possano dare spazio alla ricerca e allo sviluppo della propria vocazione". (ANSA).
   

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