Umbria

A Umbria Jazz grande spazio alle protagoniste femminili

Attese anche Fatoumata Diawara e Somi

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 17 LUG - Con l'arrivo dell'africana Fatoumata Diawara, portavoce di un continente giovane in grande ascesa, e prima di lei con Somi, vocalista e compositrice che getta un ponte tra le radici africane e la scena jazz e soul americana, Umbria Jazz va ad arricchire una corposa rassegna di voci femminili e musiciste di grande attualità.
    Diawara e Somi sono infatti attese a Perugia per la serata di domani, giovedì 18 luglio, all'Arena Santa Giuliana, spazio dedicato ai grandi eventi del festival che già nei giorni scorsi ha ospitato belle scoperte e suggestive conferme. Serata dai giusti colori musicali anche quella di ieri con Lizz Wright, cantante dalla voce che richiama, come è stato scritto dal New York Times, "il bourbon invecchiato in botti di legno". Dopo la sua apparizione pochi giorni prima al Festival dei Due Mondi di Spoleto, per questa straordinaria erede delle interpreti afroamericane del passato si è conclusa così la doppietta di concerti in Umbria. Una voce jazz morbida e scura che non ha nascosto la sua propensione al blues, affrontando nei brani proposti temi come la condivisione, la guarigione, l'amore e il dolore.
    Molto amata dal pubblico di Umbria Jazz, che ne ha potuto seguire i passi importanti fin dall'inizio, è Hiromi. Accolta anche questa volta (si è esibita dopo la Wright) con grande calore dai suoi sempre più numerosi estimatori, si è presentata con Sonicwonder definita come "la più dura e funky" band della pianista giapponese. L'esplosivo quartetto capitanato da Hiromi si è caratterizzato senza confini musicali definiti e come autore di una spregiudicata miscela elettrica ed acustica di jazz-rock-funky. Il tutto governato con mano sicura da una artista che mostra una sempre più complessa identità. Un talento, il suo, che sfugge ad ogni etichetta e classificazione di genere. Le influenze rock, progressive, jazz, fusion la confermano come un'artista originale.
    Ma come detto non finisce qua. Ancora grandi presenze femminili sono attese all'Arena, come quella della talentuosa attrice, cantante e songwriter Fatoumata Diawara, una delle personalità più intriganti della giovane scena africana (18 luglio). Nella sua musica il rispetto per le tradizioni e il richiamo alle radici del folclore si mescolano senza discontinuità con un messaggio culturale che guarda al futuro e al mondo. Nell'arco di una carriera ancora breve, Diawara ha incrociato alcune delle star più importanti dello show business mondiale, da Bobby Womack a Herbie Hancock, da Paul McCartney al cubano Roberto Fonseca, anche lui presente a questa edizione di Umbria Jazz (19 luglio). "London Ko" è il titolo del suo ultimo album, prodotto da Damon Albarn (Blur), con cui collabora da tempo. Il titolo suggerisce un ideale ponte tra la metropoli inglese e Bamako, cioè tra Europa e Africa. Non solo musicale.
    Ad aprire la serata all'Arena, per una continuità stilistica e sonora, ci sarà Somi. Per la giovane cantante si è parlato di "New African Jazz". Cresciuta tra Illinois e Zambia, figlia di genitori originari di Uganda e Rwanda, studi in antropologia ed un master alla Tisch School of the Arts presso la New York University, Somi è stata vista come una Miriam Makeba dei nostri giorni. E proprio alla grande cantante e attivista dei diritti civili sudafricana ha reso omaggio il suo quinto disco in studio "Zenzile: The Reimagination of Miriam Makeba". Molteplici le sue ispirazioni che provengono da mondi tanto diversi come Africa e America, legate tra loro da intensità espressiva e da una vocalità duttile ed estremamente naturale.
    Questa carrellata di "note rosa" si concluderanno con la star americana della vocalità jazz. Veronica Swift, attesa sabato 20 luglio all'Arena, torna ad Umbria Jazz dopo l'esordio del 2019 per presentare il suo album omonimo uscito nel 2023. In questo ultimo lavoro l'artista amplia il suo repertorio ancorato al jazz più classico esplorando l'opera francese e italiana, la musica classica europea, la bossa nova, il blues, l'industrial rock, il funk e il vaudeville, dimostrando di essere una delle voci più versatili degli ultimi anni. (ANSA).
   

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