Umbria

Pasquinelli candidato alla presidenza della Regione Umbria

La decisione dopo 'l'entrata a gamba tesa' di Marco Rizzo

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 19 LUG - È Moreno Pasquinelli, storico esponente "dell'Umbria che non si è mai piegata davanti ai poteri forti e che non ha mai fatto compromessi con i politicanti al loro servizio", il candidato alla presidenza della Regione Umbria per il Fronte del Dissenso. L'annuncio ufficiale è arrivato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede dell'Assemblea legislativa.
    Il movimento sorto dall'unione di militanti provenienti dai più diversi luoghi sociali e culturali, e da cittadini che non avevano precedenti esperienze politiche, parteciperà quindi con una propria lista alle prossime elezioni regionali in Umbria.
    Pasquinelli sarà alla testa della squadra di candidati che dovranno portare "la spinta popolare" dentro l'Assemblea legislativa regionale e che saranno scelti pertanto, è stato spiegato, tra diverse figure sociali della regione, "a partire da quelli che non hanno voce e rappresentativi di tutto il territorio".
    L'obiettivo a cui punta il Fronte del Dissenso - è stato detto - è di ottenere almeno 25mila voti, soglia minima del 7% che per Pasquinelli rappresenta "il non dichiarato apertamente sbarramento infame" per portare almeno un consigliere in Assemblea regionale.
    Condizione numero uno per il movimento è quella di "cacciare i mercanti dal tempio", espugnando così il Palazzo regionale, "centro di corruzione e depravazione politica" e per Pasquinelli diventato una "spelonca di ladroni", affinché diventi invece "una vera e trasparente casa del popolo".
    "Vogliamo portare nel palazzo - ha affermato il candidato - una forte spinta rivoluzionaria di contestazione, la voce dal basso dei cittadini e fare un'opera di pulizia per riportare non solo l'onestà ma un amore per la nostra regione che negli ultimi anni, e non solo con il centrodestra, non c'è più stato visti i poteri asserviti al governo nazionale e all'unione europea".
    "Siamo noi - ha proseguito Pasquinelli - l'anima degli umbri arrabbiati, siamo infatti un nuovo movimento di emancipazione delle classi oppresse e ci consideriamo rivoluzionari conservatori perché mentre vogliamo custodire tutto ciò che di buono c'è nelle nostre tradizioni, respingiamo un progresso senza freni e rifiutiamo l'idea di un futuro disumano".
    Oltre che il simbolo elettorale, in conferenza stampa è stato presentato pure il programma con le prime proposte "per la rinascita dell'Umbria". "Abbiamo un programma serio per governare - ha spiegato ancora Pasquinelli - e non siamo un gruppo di scappati di casa perché abbiamo radici solide in Umbria e possiamo insegnare a questi politicanti come governare.
    Non siamo qua per sbaglio ma perché abbiamo un'altra visione della società e per questo dobbiamo bonificare le istituzioni".
    Una bonifica che inizierà, ha sottolineato Pasquinelli, dall'abolizione della figura del governatore-presidente "a favore di un sistema di democrazia sostanziale per consegnare la centralità all'assemblea legislativa di cui la Giunta è organo strumentale".
    Sulla sanità, invece, l'obiettivo del Fronte del Dissenso è quello di abolire il piano di riassetto emanato dalla Giunta Tesei "che prevede ulteriori tagli alle spese per salute a cura delle persone" per varare così un nuovo piano "che premi il servizio pubblico invece che quello privato".
    L'accelerazione dell'annuncio della candidatura di Pasquinelli è arrivata dopo - è stato detto ancora in conferenza stampa - "l'entrata a gamba tesa" di Marco Rizzo, il candidato alla presidenza regionale di Democrazia Sovrana e Popolare. Sono definitivamente finiti infatti, come ha ricordato Pasquinelli, i confronti per cercare di realizzare una coalizione per le elezioni regionali umbre tra Fronte del Dissenso, Italexit, Democrazia Sovrana e Popolare e il Comitato Umani confederato con Insieme Liberi.
    "Da un anno proponevamo incontri con tutti quelli che erano vicini a noi - ha spiegato Pasquinelli - ma alcuni raggruppamenti hanno preferito dare la priorità alle elezioni europee, mentre per noi era più importante parlare alla nostra gente. Quindi alla fine l'accordo e la convergenza sul nome non è stato trovato perché prima Rizzo ha deciso di candidarsi senza dirci niente e poi le altre proposte di candidati erano sempre di importazione e non solide. Serviva invece una figura che rappresentasse la storia dell'opposizione in questa regione".
    "Ma i nemici sia chiaro sono altri e non sono certo quelli con cui non abbiamo trovato accordi" ha commentato Pasquinelli.
    (ANSA).
   

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