Umbria

In Umbria un concorso letterario rivolto ai detenuti

'Destinazione Altrove', nell'ambito del Premio Città di Castello

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 25 LUG - "Destinazione Altrove - La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo", è il titolo della nuova sezione speciale permanente inserita nell'ambito del Premio letterario internazionale Città di Castello giunto alla 18/a edizione, rivolta alle persone recluse nelle carceri italiane.
    Sono state iscritte opere (tra poesie e racconti brevi) provenienti da 22 istituti penitenziari. Il progetto rientra tra le iniziative di collaborazione per favorire la promozione umana e culturale dei soggetti reclusi previste dal protocollo d'intesa siglato il 28 marzo 2024 da Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, l'associazione culturale "Tracciati Virtuali" e la società Dante Alighieri.
    Subito dopo la conclusione di questa prima edizione della sezione speciale - la prima in Italia secondo i promotori - saranno promosse iniziative all'interno degli istituti penitenziari, come incontri con gli autori e corsi di scrittura creativa.
    "Si tratta di un'iniziativa di notevolissimo rilievo - ha commentato in video-collegamento il direttore del Dap Giovanni Russo, nel corso della conferenza stampa a Città di Castello - perché la cultura in generale è uno degli strumenti più efficaci per far acquisire alla persona detenuta i valori che sono alla base della convivenza civile. La scrittura, in particolare, anche nelle sue espressioni creative come quelle che la sezione speciale del concorso intende valorizzare, offre l'opportunità alla persona che vive un'esperienza detentiva di rielaborare le proprie esperienze, di assumersi la responsabilità dei propri errori e di individuare nuovi percorsi di vita".
    Il senatore Walter Verini, segretario della commissione Giustizia del Senato, che ha rivestito un ruolo preminente nella ideazione di questa sezione speciale, ha affermato che "l'emergenza carceri è drammatica" e "umanizzare il trattamento penitenziario è un fatto di civiltà e di sicurezza: chi, dopo la pena, esce rieducato, statisticamente non torna più a delinquere. L'iniziativa del Premio letterario Città di Castello - ha concluso Verini - è un esempio di grande valore, un contributo di speranza per persone che hanno sbagliato, che scontano una pena, che hanno la speranza di poter tornare, anche grazie alla cultura, a vivere una vita sociale".
    "La sezione speciale - spiega il Comune - ha infatti come obiettivo quello di sollecitare, tramite la scrittura, le persone in esecuzione pena a dar voce ai propri sentimenti, alle proprie riflessioni sul prima, durante e dopo il periodo di reclusione, coinvolgendo la società civile con eventi di sensibilizzazione sul mondo carcerario". Con questo progetto i tre soggetti promotori "intendono contribuire alla crescita culturale delle persone recluse e al loro più completo recupero".
    "Le istituzioni, a cominciare dal Comune, hanno fin da subito sostenuto questa straordinaria proposta culturale e sociale, che si fonda sul rispetto della dignità umana e sui valori racchiusi nell'articolo 21 della nostra Costituzione, e continueranno con rinnovato entusiasmo e determinazione a sostenerla negli anni come protagonista nel panorama nazionale e internazionale", hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e l'assessora alla Cultura Michela Botteghi. "Sapere oggi che molte persone hanno partecipato al premio inviando elaborati - hanno concluso sindaco ed assessore - è davvero una notizia di grandissima civiltà e umanità che apre scenari nuovi e prospettive di speranza". (ANSA).
   

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