(ANSA) - TERNI, 25 LUG - Un team all'avanguardia e un gruppo
di lavoro che garantisce la presenza simultanea, sin dalla presa
in carico, di tutti gli specialisti coinvolti nella gestione
dell'epatocarcinoma, ossia epatologo, oncologo, chirurgo e
radiologo, nel contesto di un ambulatorio condiviso. Questo il
contesto in cui nasce l'Ambulatorio multidisciplinare condiviso,
operativo al Santa Maria di Terni e presentato in una conferenza
stampa. Presenti il direttore generale Andrea Casciari, la
responsabile di epatologia e gastroenterologia Federica Gentili,
il dirigente medico di epatologia Pierluigi Fiore e il direttore
di oncologia Sergio Bracarda.
L'obiettivo è garantire da subito un approccio con un'unica
voce che consenta un accorciamento dei tempi di gestione e una
migliore efficacia nella comunicazione per il paziente.
L'ambulatorio svolge la propria attività una volta a settimana,
presso gli ambulatori del reparto di epatogastroenterologia,
secondo i calendari e gli orari che saranno forniti al Cup. Sono
previste due sedute al mese per prime visite e due sedute al
mese per controlli, a settimane alterne. Tutti i medici
specialisti coinvolti saranno simultaneamente presenti durante
tutti gli appuntamenti previsti. La richiesta di visita mediante
ricetta dematerializzata, che accompagna il paziente, deve
prevedere la dicitura "visita ambulatoriale multidisciplinare".
Il team multidisciplinare, in occasione di ogni visita, produrrà
una documentazione clinica che sarà nel tempo aggiornata e
contenente i dati anagrafici del paziente, l'anamnesi
dettagliata, l'eventuale anamnesi farmacologica attiva, la
valutazione dell'epatopatia di base se presente con definizione
del grado d'insufficienza epatica.
"Questo progetto - spiega la dottoressa Gentili in una nota
dell'ospedale - permetterà ai pazienti di avere il massimo della
competenza multidisciplinare per il trattamento. Si tratta di un
passo avanti notevole rispetto alla gestione multidisicplinare
oncologica perché il percorso multidisciplinare si attiva sin
dalla presa in carico del paziente". "Il processo scientifico
che riguarda questo settore - spiega il dottor Fiore - oggi
permette molteplici sviluppi di cura. Ecco perché è fondamentale
avere a disposizione competenze e professionalità differenti per
poter avere un approccio più ampio e quindi più efficace". "La
visione strategica è fondamentale - spiega il dottor Bracarda -
e in questo la presa in carico immediata da parte di un team
multidisciplinare significa essere il più vicino possibile al
paziente. Questo nuovo ambulatorio ci permetterà inoltre di
entrare in un network di realtà nazionali e internazionali che
sicuramente porterà vantaggio all'azienda e quindi ai cittadini
in cura". (ANSA).
Nasce all'ospedale di Terni l'ambulatorio condiviso
Un modello di assistenza per pazienti con epatocarcinoma