Umbria

Sindacato e Usl Umbria 2 a confronto su liste di attesa

Per Cgil e Uil 'servono investimenti strutturali nel pubblico"

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 25 LUG - La "necessità di prevedere investimenti nel pubblico, non in convenzione, in grado di poter rispondere alle richieste delle cittadine e cittadini" e "l'urgenza di destinare risorse al potenziamento degli organici, che permetterebbe di aumentare il numero di prestazioni erogabili intervenendo anche su dotazioni tecnologiche adeguate e rispondenti alle necessità" sono alcuni dei punti avanzati da Cgil e Uil durante l'incontro con la direzione Usl Umbria 2 per un aggiornamento in riferimento alle liste di attesa sul territorio Umbria sud.
    "La direzione aziendale - si legge in una nota delle due organizzazioni sindacali - ci ha ribadito che rispetto all'ultimo decreto della Giunta regionale relativo alle liste di attesa sta producendo un sforzo per efficientare il sistema e ampliare le prestazioni in convenzione, sia con l'azienda ospedaliera di Terni sia con strutture private, che hanno effettuato circa il 50 per cento delle attività complessive. Dai dati forniti relativi al primo semestre, richieste nuove e già evase, risultano 23 mila le prestazioni ancora in attesa. La direzione ha evidenziato comunque come il problema liste d'attesa continui ad esserci, nonostante un miglioramento degli ultimi mesi. Questo sarebbe causato, secondo la direzione, da un lato dall'appropriatezza delle richieste da parte dei medici di medicina generale e, dall'altro, da un elevato tasso di assenza all'appuntamento dei pazienti interessati".
    "Come organizzazioni sindacali presenti all'incontro - continuano Cgil e Uil - abbiamo ribadito di non condividere le scelte politiche regionali, caratterizzate da interventi di natura emergenziale (investendo tra l'altro sul privato), che alleggeriscono temporaneamente il problema senza soluzioni definitive, possibili solamente attraverso una programmazione di interventi strutturali. Abbiamo altresì evidenziato le criticità del territorio legate all'aumento di richiesta delle prestazioni, e la necessità di prevedere investimenti nel pubblico, non in convenzione, in grado di poter rispondere alle richieste delle cittadine e cittadini".
    "Occorre una pianificazione generale e territoriale capace di rispondere complessivamente ai bisogni sanitari - concludono Cgil e Uil - che tenga insieme territorio, prevenzione, ruolo e attività dei medici di base, investimenti in case della salute e piena integrazione tra Usl e Azienda ospedaliera, dentro una logica di reale presa in carico delle persone".
    Rispetto ai tanti temi emersi e sollevati dalle organizzazioni sindacali alla direzione aziendale si è convenuto di programmare un ulteriore aggiornamento nel mese di settembre, al fine di monitorare costantemente l'andamento delle liste d'attesa, entrare nei dettagli delle criticità e tentare di compiere le scelte necessarie per poter rispondere al meglio ai problemi ancora esistenti. (ANSA).
   

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