(ANSA) - PERUGIA, 03 AGO - È fatta di luci e di ombre la
situazione congiunturale delle province di Perugia e di Terni. I
dati li fornisce il report "Dataview - Il barometro
dell'economia territoriale", curato da Unioncamere e
dall'Istituto Tagliacarne, fulcro dell'informazione economica
del Sistema camerale che opera attraverso ricerche, studi e
analisi sulle policy in collaborazione con le altre strutture
delle Camere di commercio.
Dieci gli indicatori congiunturali presi in considerazione
per ogni provincia italiana, oltre a sei sul turismo. La
tendenza generale in provincia di Perugia e in quella di Terni.
In generale - spiega una nota della Camera di commercio
dell'Umbria - c'è da innanzitutto da rilevare come gli
indicatori congiunturali della provincia di Perugia siano
migliori di quella di Terni: il Perugino, infatti, presenta in
quattro casi su dieci indicatori con performance superiore alla
media nazionale (più un sostanziale pareggio in un indicatore),
contro i tre della provincia di Terni. E va osservato che il
rallentamento della crescita economica - rispetto agli anni 2021
e 2022 caratterizzati dal forte rimbalzo della ripresa post
Covid - che è in atto non solo in Italia, ma un po' in tutta
Europa sull'onda degli alti tassi di interesse e delle tensioni
geopolitiche, in Umbria si presenta un po' superiore alla media
nazionale.
Tra le luci evidenziati dal report "Dataview", in provincia
di Perugia ci sono la variazione delle esportazioni fra primo
trimestre 2023 e primo trimestre 2024 (+6,4%, nettamente
superiore al -2,8% dell'Italia), a dimostrazione della crescita
della propensione all'internazionalizzazione delle imprese della
provincia. Poi la variazione della consistenza delle istituzioni
iscritte al Runts (Registro unico nazionale terzo settore) fra
giugno 2023 e giugno 2024, con +22,9% a fronte del +14,9% della
media nazionale, a dimostrazione della ricchezza del terzo
settore in Umbria. Il terzo indicatore in cui la provincia di
Perugia mostra un andamento più forte rispetto alla media
italiana è variazione della consistenza dei depositi bancari e
risparmio postale fra primo trimestre 2023 e primo trimestre
2024 (+2% in provincia di Perugia, -0,3% in Italia), a
dimostrazione della propensione al risparmio nella provincia ma
anche di una minore propensione all'investimento finanziario di
medio-lungo periodo, con i cittadini che preferiscono detenere i
risparmi sui conti correnti, o comunque in strumenti finanziari
di breve periodo (ad esempio i conti deposito), privilegiando la
sicurezza rispetto alla resa. Infine, la variazione del numero
di transazioni normalizzate di abitazioni fra primo trimestre
2023 e primo trimestre 2024: in questo caso anche la provincia
di Perugia è in flessione (-6,2%), ma meno rispetto alla media
nazionale ( -7,2%).
Tra le ombre, la provincia di Perugia vede la variazione
delle imprese attive fra giugno 2023 e giugno 2024 (-2,1% contro
il -0,5% della media italiana), la variazione della consistenza
delle start-up innovative registrate fra giugno 2023 e giugno
2024 (-23% contro il -7,7% del dato nazionale), la variazione
del numero di occupati fra primo trimestre 2023 e primo
trimestre 2024 (-1,6%, rispetto al +1,7% dell'Italia), anche se
c'è da dire che la provincia di Perugia, se si guarda al
confronto tra 2019 e 2024, sull'occupazione è cresciuta più
della media nazionale. Quindi la variazione del numero di
entrate previste di lavoratori fra gennaio-luglio 2023 e
gennaio-luglio 2024 (-3,8% nel Perugino, +0,2% in Italia) e la
variazione del numero di ore di cassa integrazione guadagni fra
gennaio-maggio 2023 e gennaio-maggio 2024 (+53,2%, contro +21,5%
del dato nazionale). Infine, un sostanziale pareggio con la
media italiana (-4,9% contro -4,7%) nella variazione percentuale
della consistenza dei prestiti alle attività economiche fra
aprile 2023 e aprile 2024.
Le due luci mostrate dalla provincia di Terni riguardano la
consistenza delle istituzioni iscritte al Runts (Registro unico
nazionale terzo settore) fra giugno 2023 e giugno 2024 (+19,4%
contro +14,9% del dato nazionale), oltre a un minore
arretramento nella consistenza dei prestiti alle attività
economiche (tra aprile 2023 e aprile 2024 - 2,2% nel Ternano e
-4,7% in Italia). Importante è anche il vantaggio della
provincia di Terni sulla media nazionale per quanto concerne la
variazione del numero di ore di cassa integrazione guadagni fra
gennaio-maggio 2023 e gennaio-maggio 2024: +11%, contro il +0,2%
dell'Italia.
Tra le ombre degli indicatori congiunturali relativi al
Ternano, il -1,5% delle imprese attive tra giugno 2023 e giugno
2024, il -13,6% della consistenza delle start-up innovative
registrate fra giugno 2023 e giugno 2024, rispetto al -7,7% del
dato nazionale, il +0,3% della variazione del numero di occupati
fra primo trimestre 2023 e primo trimestre 2024, contro il +1,7%
della media italiana (il dato ternano è comunque superiore al
-1,6% visto per il Perugino).
Inoltre, ci sono il -10,6% del numero di entrate di
lavoratori previste fra gennaio-luglio 2023 e gennaio-luglio
2024 (la media nazionale è +0.2%), il -0,7% della consistenza
dei depositi bancari e risparmio postale fra primo trimestre
2023 e primo trimestre 2024 (media italiana -0,3%), il maggiore
calo delle esportazioni (-18,7% contro il -2,8% del dato
nazionale) tra primo trimestre 2023 e primo trimestre 2024, il
-13,8% del numero di transazioni normalizzate di abitazioni fra
primo trimestre 2023 e primo trimestre 2024 (il calo italiano è
minore, -7,2%).
Il report prende in considerazione anche il turismo
attraverso sei indicatori. In sintesi, la provincia di Perugia
nel 2023 è al 41/o posto tra le 100 province italiane (stessa
posizione se si guarda al periodo 2017-2013) per presenze
turistiche per chilometro quadrato di superficie consumata,
mentre la provincia di Terni è al 62esimo (al 61esimo se si
prende in considerazione il periodo 2017-2023).
In termini percentuali la variazione delle presenze
turistiche tra il 2019 e il 2023 è maggiore in provincia di
Terni (+10,75%) rispetto a quella della provincia di Perugia
(+8,9%). (ANSA).
Luci e ombre per l'economia delle due province umbre
Report congiunturale 'Dataview'