Umbria

Tre patteggiamenti per frode a società pubblica

Episodi legati a pezzi di ricambio per riparazione veicoli

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 12 AGO - Hanno consentito di individuare quelli che sono ritenuti "plurimi e diversificati" episodi di frode nelle pubbliche forniture posti in essere, tra il 2016 e il 2021, in danno di una società a totale partecipazione pubblica operante nel settore della raccolta rifiuti nell'alto Tevere le indagini della guardia di finanza che hanno portato al patteggiamento davanti al tribunale di Perugia per tre italiani, legale rappresentante e soci di due imprese con sede a Citta di Castello ed esercenti l'attività di riparazioni meccaniche di autoveicoli.
    Dalle investigazioni condotte dalle fiamme gialle del comando provinciale di Perugia è emerso - riferiscono gli inquirenti - che le società operavano riparazioni fatturando l'avvenuta installazione di pezzi di ricambio originali ma in realtà istallavano quelli compatibili; fatturavano pezzi di ricambio che non venivano effettivamente installati; installavano pezzi di ricambio fatturandoli ad un prezzo maggiorato rispetto al prezzo di listino; operavano riparazioni fatturando l'avvenuta installazione di pezzi di ricambio nuovi ma in realtà installavano quelli revisionati-rigenerati o usati; installavano pezzi di ricambio fatturandoli ad un prezzo maggiorato rispetto al prezzo di listino ed addebitavano pezzi non installati; affidavano riparazioni in subappalto senza preventiva autorizzazione della stazione appaltante e fatturavano pezzi di ricambio non installati ovvero ad un prezzo superiore al prezzo di listino in violazione delle previsioni contrattuali.
    Durante le indagini condotte dal gruppo della guardia di finanza di Perugia è stata esaminata una "copiosa" documentazione, rinvenuta nel corso di perquisizioni, e sono state fatte articolate intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno consentito di individuare "significativi elementi probatori", sostengono gli inquirenti.
    A seguito del patteggiamento uno degli indagati è stato condannato a un anno e 6 mesi di reclusione mentre gli altri due a un anno e due mesi. È stata, inoltre, disposta la confisca del profitto del reato, per un importo di circa 42 mila euro.
    (ANSA).
   

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