(ANSA) - PERUGIA, 11 SET - "Individuare in Umbria una
struttura che sia deputata a trattare il disagio psichico dei
detenuti" e "investire sulla famiglia": sono due dei temi
trattati nella nuova lettera pastorale dell'arcivescovo di
Perugia-Città della Pieve, Ivan Maffeis, con il titolo "Sentieri
di speranza", che sarà pubblicata sia in forma cartacea sia
on-line sul sito della diocesi giovedì 12 settembre, festa della
Madonna delle Grazie e inizio del nuovo anno pastorale.
Il vescovo - riferisce l'archidiocesi in una nota - apre il
testo mettendosi in ascolto dei giovani e del loro bisogno di
punti di riferimento, chiedendosi quali siano le modalità con
cui annunciare la perenne novità del Vangelo.
A titolo esemplificativo, riguardo ai carcerati l'arcivescovo
scrive: "Alla politica e all'amministrazione chiediamo l'impegno
di individuare in Umbria una struttura che sia deputata a
trattare il disagio psichico: in cella è destinato soltanto ad
aumentare, rivelandosi devastante anche per gli altri detenuti e
per gli stessi agenti di polizia penitenziaria. Nel lasciarci
interrogare dalla realtà del carcere, come comunità cristiana
offriamo la disponibilità a contribuire a quella rete sociale
che è necessaria per mettere in campo proposte concrete".
Analogamente, per quanto riguarda la famiglia: "Avvertiamo la
povertà di una cultura che confina la famiglia nella sfera del
privato, quasi una faccenda legata unicamente alle scelte dei
singoli, dalla scarsa rilevanza pubblica. Ai nostri
amministratori chiediamo di proseguire l'impegno per
riconoscerle piena cittadinanza, a partire dalla qualità dei
servizi, dall'attenzione ad agevolare la conciliazione dei tempi
della casa con quelli del lavoro, da un sistema fiscale che non
penalizzi chi ha figli e riconosca il valore sociale di quanto
una famiglia fa per la loro crescita e la loro educazione.
Investire sulla famiglia significa sostenere secondo giustizia
le coppie con figli, i giovani alle prese col mutuo della prima
casa, i portatori di handicap, gli anziani appesi alla pensione
sociale, costretti a volte a rinunciare persino a curarsi.
Attorno a questi temi sarebbe sterile attardarsi su posizioni
ideologiche: favoriamo un'alleanza sociale nella quale la
visione cristiana e quella laica possano confrontarsi e trovare
modo di convergere per il bene di tutti…".
La lettera ha il tratto della confidenza e della
riconoscenza: ad esempio, senza ignorarne le difficoltà, dove
affronta la realtà della malattia esprime "gratitudine agli
operatori sanitari che si fanno carico quotidianamente delle
fragilità fisiche e psichiche: nei nostri reparti ospedalieri
lavorano uomini e donne, la cui professionalità e umanità devono
poter incontrare la stima di tutta la comunità".
Alla comunità diocesana il vescovo Ivan chiede l'impegno di
assumere alcune proposte per preparare e vivere l'anno
pastorale, caratterizzato dal Giubileo che papa Francesco aprirà
a Natale. Diversi sono gli eventi, le attività e le iniziative
diocesane che il vescovo Maffeis condivide ai fedeli, fissandone
date e luoghi. Tra questi, la giornata di incontro tra diaconi e
parroci del 21 settembre e l'Assemblea diocesana, prevista per
il prossimo 23 novembre, con il lavoro per una Chiesa fraterna,
nella quale trovano collocazione carismi e ministeri. "Dopo due
anni di servizio episcopale - scrive - confermo l'impressione
iniziale: con il loro carattere popolare, le nostre parrocchie
sono case aperte, luogo di ricerca di senso e di offerta di
speranza, in cui si tocca con mano la fedele generosità di
molti". (ANSA).
Maffeis, serve una struttura deputata a trattare il disagio psichico dei detenuti
Dedicata alla speranza la nuova lettera pastorale