(ANSA) - PERUGIA, 21 SET - Dal tavolo di lavoro
sull'agricoltura sociale, con una prima giornata organizzata a
Perugia e poi ad Assisi grazie al progetto "Rural Assisi - Valle
del Tevere", è nata una collaborazione per lo sviluppo di
progetti anche al di fuori dell'Europa. Buone prassi pronte ad
essere esportate, per mettere in piedi una progettazione anche a
livello di cooperazione internazionale, aprendo così la
possibilità di collaborazione partendo dalle iniziative già
attive e quelle future.
"Rural" inizia a muovere le gambe ben oltre confine,
attraverso un accordo con l'ong Tamat, specializzata in progetti
di cooperazione internazionale. Le tematiche dell'agricoltura
sociale potranno essere trasferite nei Paesi in via di sviluppo
come la Tunisia, dove Tamat ha dei rapporti stretti di
collaborazione sul territorio.
"Abbiamo un ufficio a Tunisi, in Mali, in Burkina Faso",
spiega in una nota degli organizzatori Patrizia Spada,
direttrice progettazione che, interessata a seguire
l'esperienza, ha partecipato a uno dei due incontri proponendo
un'apertura dell'iniziativa verso le realtà che segue
direttamente.
"Abbiamo la possibilità di lavorare con il governo locale -
prosegue Spada - soprattutto sull'agroecologia e sul supporto
per i giovani e le donne per sviluppare lavoro in ambito
sostenibile, quindi l'agricoltura sociale, coinvolgendo le fasce
più vulnerabili. Sarebbe molto interessante trasferire questi
strumenti per essere più attivi e competenti anche in questi
settori".
Settori che offrono anche sbocchi nel mondo lavorativo.
Il progetto Rural Assisi - Valle del Tevere (finanziato dal
Programma di Sviluppo Rurale per l'Umbria 2014-2020 - Misura 16
- Sottomisura 16.9 "Sostegno per la diversificazione delle
attività agricole in attività riguardanti l'assistenza
sanitaria, l'integrazione sociale, l'agricoltura sostenuta dalla
comunità e l'educazione ambientale e alimentare"), ha così
iniziato a sviluppare reti, mettendo insieme diverse competenze.
(ANSA).
Dall'Umbria via a cooperazione per l'agricoltura sociale
Il primo dialogo si apre con Tunisi puntando sull'agroecologia