(ANSA) - PERUGIA, 24 SET - Dopo l'anteprima veneziana, dal 26
ottobre un prezioso filo d'oro guida i visitatori lungo un
viaggio di nove secoli di storia dell'arte, dal Medioevo alla
contemporaneità, alla Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia.
Fino al 19 gennaio 2025, la sala Podiani del museo perugino
accoglie "L'età dell'oro", appuntamento espositivo che si avvale
del patrocinio del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della
Città del Vaticano.
Curata da Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli e Carla
Scagliosi, la mostra propone 50 capolavori di artisti quali il
Maestro di San Francesco, Duccio di Boninsegna, Gentile da
Fabriano, Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore, Bernardino
di Mariotto, il Maestro del Trittico del Farneto, Bartolomeo
Caporali e altri, in gran parte provenienti dalla collezione
della Gnu, in dialogo con opere di grandi autori contemporanei,
tra i quali Carla Accardi, Alberto Burri, Mario Ceroli, Gino De
Dominicis, Yves Klein, Jannis Kounellis, Marisa Merz, Mimmo
Paladino, Michelangelo Pistoletto, Andy Warhol, capaci di
disegnare un itinerario unico che, in nome dell'oro, vede
creazioni in grado di affrontare un colloquio tra epoche,
facendo parlare i simboli, le forme, l'essenza più intima
dell'opera e dell'arte stessa.
Il percorso espositivo si apre con la collezione di "fondi
oro" della Galleria Nazionale dell'Umbria nella quale ben si
inserisce il capolavoro di Michelangelo Pistoletto, Autoritratto
oro del 1960. Si tuffa quindi nel 13/o secolo quando il Maestro
di San Francesco introdusse nella pittura su tavola
raffinatissime tecniche di lavorazione della foglia d'oro. La
sua Deposizione del dossale di San Francesco al Prato è
accostata al Monochrome sans titre realizzato da Yves Klein per
il santuario di Santa Rita da Cascia, per il medesimo afflato
spirituale - spiegano i promotori - e l'uso del purissimo blu
oltremare che li caratterizza.
Con Duccio di Boninsegna si assiste a una ulteriore
evoluzione in termini di complessità ed eleganza di queste
abilità di lavorazione dell'oro, che interessa la stagione più
fulgida dell'arte senese nella prima metà del Trecento, quando
si raggiungono anche nell'oreficeria dei vertici insuperati di
virtuosismo e finezza. La sua Madonna col Bambino e sei angeli
(1304-1310) dialoga con il Concetto spaziale su fondo oro di
Lucio Fontana, proveniente dalla Fondazione Prada di Milano.
L'apice della ricercatezza e dello splendore, per l'uso
dell'oro nelle arti, si consegue all'inizio del Quattrocento con
la piena maturazione del gusto tardogotico, di cui è prova
luminosa la Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano, con
l'evanescente apparizione dei suoi angeli graniti che evoca
l'altrettanto incorporeo Sacerdote di Michelangelo Pistoletto,
schiacciato in una bidimensionalità bizantina, protetto da
un'architettura goticheggiante che si staglia sull'oro del
fondo.
Sono ancora suggestioni visive, semantiche e iconografiche a
ispirare dialoghi come quello fra la bellezza smaterializzata
della Golden Marilyn 11.40 di Andy Warhol e l'Angelo dalla Pala
dei cacciatori di Bartolomeo Caporali, l'Oroblu (Oriente) di
Carla Accardi e il manto in tessuto operato della Madonna col
Bambino del Maestro della Madonna di Montone, o La Maddalena
tutta "mentale" di Fausto Melotti e la santa dalle lunghe chiome
e dalle vesti opulente dipinta da Taddeo di Bartolo per il
Polittico di San Francesco al Prato.
Accompagna la mostra un catalogo Silvana Editoriale con testi
di Josè Tolentino de Mendonça, Simone Casini, Costantino
D'Orazio, Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli, Carla
Scagliosi, Antonino Tranchina, Alessandro Vanoli. (ANSA).
'L'età dell'oro' alla Galleria Nazionale dell'Umbria
I capolavori dorati del museo incontrano l'arte contemporanea