Umbria

Economia, nello Spoletino ritardi ma spunti di vivacità

Iniziativa 'La Camera di Commercio incontra i territori'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 01 OTT - Un'economia che mostra una serie di problemi e ritardi, quella del comprensorio spoletino (Spoleto, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi e Giano dell'Umbria), ma che ha anche spunti di vivacità, potenzialità interessanti e che presenta vocazioni plurime. Emerge, in estrema sintesi, dal dettagliato report della Camera di commercio dell'Umbria, che mette a confronto i dati e gli andamenti del comprensorio con quelli dell'Umbria e della media italiana e che ha fatto da base all'incontro, nella Sala della Spagna del Comune di Spoleto, tra i vertici camerali e le istituzioni e categorie economiche e professionali del comprensorio, avvenuto subito dopo la seduta della giunta dell'ente camerale a Spoleto, nell'ambito dell'iniziativa itinerante "La Camera di commercio incontra i territori".
    "L'iniziativa degli amministratori camerali, giunta oggi al quarto appuntamento di Spoleto dopo quelli di Città di Castello, Orvieto e Assisi - ha affermato il presidente della Camera di commercio dell'Umbria, Giorgio Mencaroni - è un segnale di ascolto e attenzione ai territori e, via via, toccherà tutte le aree della regione, per promuovere un confronto specifico e sul campo con le realtà territoriali economiche e sociali, ricevendo stimoli, suggerimenti e proposte, stringendo così collaborazioni che possano rendere le politiche camerali sempre più efficaci e vicine alle esigenze reali delle imprese".
    I risultati del report - riferisce una nota dell'ente camerale - sono stati illustrati dal segretario generale della Camera di commercio dell'Umbria, Federico Sisti. Dalle forze economiche e professionali, analizzando i dati del report, sono giunte valutazioni e sottolineature importanti, come il fatto che le aziende del comprensorio hanno subito, più che l'Italia e l'Umbria, l'impatto dell'aumento dei tassi di interesse, con un aumento degli esborsi dovuti alle banche, fatto 100 il dato 2019, di 296,2 nel 2023, contro 212,6 della media nazionale e 222,9 dell'Umbria.
    Solo per quanto riguarda le società di capitali, nel comprensorio spoletino un'azienda è passata a pagare alle banche, in media, da 18.039 euro annui nel 2019 a 53.431 euro nel 2023. Il dibattito, su questo punto, si è incentrato sul perché di tutto ciò è la risposta è stata che, in parte, deriva dal fatto che, mediamente, le aziende spoletine di capitali hanno registrato un incremento degli investimenti più forte (pur restando sotto in valori assoluti) rispetto a quelle italiane e umbre, e in parte dal fatto che, probabilmente, le imprese dello Spoletino hanno un rating mediamente peggiore e quindi pagano interessi più elevati. Altro tema sollevato dalle categorie economiche e professionali è quello della demografia, con lo Spoletino che, in tema di dinamismo demografico (variazione popolazione, struttura per età, movimento migratorio) sconta un gap negativo, con un indice di 50 rispetto a 56 dell'Umbria e 63 della media nazionale che pure, come noto, non brillano.
    Dal 2011 al 2023 lo Spoletino è sceso da 48.054 residenti a 45.274 (-5,8%), e così procedendo perderà ulteriori 5.107 abitanti al 2042, con -1.275 residenti nella fascia d'età 0-14 anni, -5.869 in quella 15-64 anni e un aumento della popolazione over 65 (+2027). A ciò si aggiunge il fatto dell'emigrazione giovanile, che si è andata bia via accentuando e che completa il quadro di un comprensorio che invecchia e lo fa più rapidamente della media nazionale e di quella umbra. Tra gli elementi positivi, lo Spoletino mostra un indice di disuguaglianza più basso sia rispetto al dato nazionale che a quello umbro, mentre sul turismo (l'industria turistica nel comprensorio conta 287 attività e 1.139 addetti), le valutazioni degli operatori presenti all'appuntamento di stamattina sono state positive, rilevando una crescita interessante negli ultimi anni e nonostante il fatto che lo Spoletino presenti un indice di presenze turistiche per abitanti pari a 7, inferiore sia al 7,5 dell'Umbria che all'8,2 del dato italiano.
    Quanto ai dati più generali, le imprese attive del comprensorio sono nel 2023 4mila105, il 5,3% del totale regionale (erano 4mila 264 nel 2019) e gli addetti delle imprese attive 13mila 671, pari al 4,7% del totale regionale. Nel 2019 gli addetti delle imprese attive dello Spoletino erano 14mila 849 (il 5,3% del totale regionale). Il report, oltre ai bilanci delle imprese di tutti i settori, contiene anche un focus specifico su quelli della filiera dell'olio, dal quale lo Spoletino emerge a tutta forza; basti pensare che, in media, il valore della produzione di un'impresa della filiera dell'olio nello Spoletino è 5,4 volte superiore alla media umbra e 7,2 volte più alto della media italiana. Vantaggio ancora più accentuato per quanto riguarda il valore aggiunto per impresa della filiera olio. (ANSA).
   

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