Umbria

Per l'Ast costo energia è 'distorsione della concorrenza'

Ad Mario Arvedi Caldonazzo chiede soluzione 'strutturale'

Redazione Ansa

(ANSA) - TERNI, 04 OTT - "Oggi Acciai speciali Terni paga l'energia elettrica, che è la prima voce di costo per un'acciaieria, tre-quattro volte più dei concorrenti europei.
    Siamo di fronte a un caso di mancanza di competitività e distorsione della concorrenza. Per poter mantenere tutti i nostri impegni, che sono confermati, chiediamo di risolvere in modo strutturale questa diseconomia": così l'amministratore delegato del Gruppo Arvedi, Mario Arvedi Caldonazzo, a margine dell'inaugurazione della mostra di "La grande opera - Potenza e ingegno" negli spazi del PalaSì, a Terni.
    "Dal nostro arrivo nel febbraio del 2022, l'azienda ha già lanciato investimenti per 250 milioni di euro - ha ricordato Caldonazzo -, 150 dei quali saranno pagati entro la fine del 2024 e quindi realizzati. Abbiamo anche incrementato il numero dei dipendenti, segno che non ci sono difficoltà nel mantenere gli impegni ma serve che Ast-Arvedi sia messa nelle condizioni di competere, non solo a livello europeo ma anche nei confronti dei produttori asiatici, una concorrenza ad oggi 'imbattibile'".
    L'amministratore delegato ha quindi parlato dell'incontro del 9 ottobre al ministero. "Si tratta di un incontro tecnico, di confronti, ci è stato detto che ci saranno delle proposte e le valuteremo con attenzione" ha detto.
    Per l'ad di Arvedi-Ast Dimitri Menecali "l'obiettivo del piano industriale è di rilanciare l'azienda e di renderla leader del mercato europeo". "Resta invariata - ha proseguito - la forza con cui portiamo avanti il piano di rilancio ma è ovvio che se permangono queste differenze nel costo dell'energia, rispetto ai nostri competitor europei, tutto ciò rischia di essere vanificato".
    La mostra La grande opera - Potenza e ingegno, che celebra i 140 anni delle acciaierie di Terni, è incentrata sull'acqua come forza motrice dell'industria siderurgica, attraverso il più imponente impianto di derivazione - quello di Galleto - mai realizzato in Italia tra '800 e '900. (ANSA).
   

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