Umbria

Sicurezza cibernetica polizia recupera somma truffata

Frode telefonica a Terni ai danni di una professionista

Redazione Ansa

(ANSA) - TERNI, 16 OTT - L'intervento della Sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Terni ha permesso di recuperare l'intera somma sottratta ad una professionista del posto risultata vittima di una truffa telefonica realizzata attraverso la ricezione di alcuni sms legati ad alcuni finti pagamenti da autorizzare.
    Dagli accertamenti è emerso che la donna si era messa in contatto con un numero telefonico indicato nei messaggi certa di parlare con un operatore bancario del proprio istituto, che si è presentato con tono rassicurante e dal perfetto italiano. La polizia riferisce in un comunicato che l'interlocutore la induceva quindi "con l'inganno" a fornire i codici di accesso al proprio conto corrente, il quale veniva poi utilizzato per disporre degli illeciti bonifici per un importo complessivo di 5 mila euro.
    Sempre secondo gli investigatori, al fine di celare le proprie tracce, ma soprattutto con l'intento di confondere la professionista guadagnando tempo e modo di depauperare quanto più possibile il suo conto, gli autori della frode disponevano anche alcuni pagamenti in favore di enti territoriali, che nulla avevano a che vedere con il reato.
    La tempestività della denuncia e l'intervento della Sezione operativa per la sicurezza cibernetica hanno però consentito di bloccare le operazioni fraudolente e far così recuperare l'intera somma attraverso lo storno dai conti correnti intestati ai beneficiari, tra i quali, come hanno fatto luce le indagini, alcuni fatti con il solo scopo di sviare i sospetti della donna, in quanto già operati nel recente passato.
    La denuncia è stata trasmessa alla Procura di Perugia in quanto competente per i reati informatici avvenuti nel Distretto e allo stato sono in corso indagini al fine di risalire all'autore del fatto-reato.
    La polizia postale invita la cittadinanza "a tenere alta la guardia in caso di ricezione di sms o telefonate che giungano ai propri numeri di telefono da parte di sedicenti appartenenti ad istituti bancari ovvero a personale delle forze dell'ordine, i quali segnalino anomalie o violazioni del conto corrente.
    In questi casi si suggerisce di riagganciare la telefonata e chiamare o recarsi direttamente presso la propria agenzia ovvero contattare il numero verde della propria banca al fine di comprendere cosa effettivamente sia accaduto". (ANSA).
   

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