Umbria

Psi, 'ingerenze nazionali', dimissioni in massa in Umbria

Lasciano anche i segretari regionale e provinciale di Perugia

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 17 OTT - "Rassegniamo oggi le nostre dimissioni unitamente ad almeno 20 membri del direttivo regionale tra cui assessori e consiglieri comunali in carica": lo annunciano in una nota congiunta il segretario regionale e il segretario provinciale di Perugia del Psi, Federico Novelli e Ursula Masciarri.
    "Fare questa comunicazione - si legge nel comunicato - è l'atto più doloroso che abbiamo dovuto compiere nella nostra militanza politica. Siamo costretti a questo gesto estremo perché non possiamo in alcun modo legittimare quanto accaduto. A maggior ragione non possiamo tollerare l'utilizzo dei metodi che avevano portato, cinque anni fa alla liquefazione del partito in Umbria, metodi che prepotentemente si sono riaffacciati, sapientemente utilizzati dai soliti noti. Abbiamo denunciato ciò più volte, internamente e pubblicamente, lo abbiamo fatto anche in segreteria nazionale, persino sulla stampa in un corsivo di qualche mese fa. Per tutta risposta il segretario nazionale Enzo Maraio ha, prima, incaricato - non si sa a quale titolo - Gerardo Labellarte per guidare le trattative in Umbria, commissariando di fatto gli organismi regionali in carica, a vantaggio di chi, in questi anni, non ha avuto mai rispetto, delle regole di convivenza, dei ruoli e, nel migliore dei casi, indebolendo così il partito di fronte agli altri interlocutori politici. Infine ha composto le liste senza tener in alcun conto dei criteri deliberati a maggioranza dagli organismi regionali".
    "A nulla, infatti - prosegue il comunicato - sono serviti né il direttivo regionale, tenuto in data 5 agosto 2024, né quello successivo del 12 settembre che si sono espressi, invece, in maniera opposta, chiedendo la cessazione dell'ingerenza nazionale, confermando la fiducia ai segretari regionale e provinciali ed onerandoli della trattativa e della costruzione di una lista di rinnovamento; anche le successive istanze di mediazione, ivi compresa quella espressa nell'ultimo direttivo del 15 ottobre scorso, non sono state prese in considerazione.
    In spregio alla volontà espressa dagli organismi locali di partito ed al lavoro nel frattempo svolto, il segretario nazionale ha esautorato nuovamente i tre segretari ed ha assunto decisioni a nome del Psi ma contro quelle del Psi Umbro: ne sono un esempio la candidatura arbitraria di Cesare Carini alle elezioni provinciali e la conferenza stampa di presentazione della cosiddetta 'lista riformista', una sorta di replica di quella creata nell'ultima tornata elettorale del comune di Perugia. Progetto anche quest'ultimo fallito come il precedente nonostante i numerosi proclami".
    "Come se nulla fosse il nazionale, pur essendo ormai giunto alla definizione di una strategia di alleanza con Azione e Pri, esattamente la stessa già percorsa ed anticipata proprio in Umbria da noi, intorno al caposaldo del rinnovamento, ha continuato nella delegittimazione delle segreterie locali. Non ha concesso ai legittimi organismi umbri l'utilizzo del simbolo del partito, volutamente richiesto, ed ha osteggia il rinnovamento sino ad arrivare alla composizione delle liste intorno ai sopra citati 'soliti noti'. Il copione si ripete: esattamente il contrario di quanto deliberato dagli organismi umbri. Un commissariamento di fatto che rigettiamo. Dopo aver commissariato il Veneto, la Toscana ed alcune federazioni provinciali il nazionale, ha tentato di tacitare anche l'Umbria, scegliendo di archiviare il lavoro di rinnovamento compiuto in questi due anni. Un partito ancora una volta con la testa rivolta al passato. Certo non all'insegnamento nenniano del rinnovarsi o perire! Prendiamo a prestito queste parole di Giacomo Brodolini che rendono al meglio il nostro pensiero: 'Tu sai che ho sempre partecipato con passione alla vita del Partito. Ma esso mi è sembrata improvvisamente scadere a tal punto da persuadermi che l'unico modo per continuare a servire gli ideali socialisti fosse non già quello di impegnarsi in una polemica troppo artificiosa, mediocre o meschina, ma quello di recare un sia pur modesto contributo ai reali movimenti di progresso che operano nella società'. Un grazie di cuore a tutti i compagni ed alle compagne che in questi due anni faticosi ed entusiasmanti ci sono stati vicino ed hanno consentito di tenere alta la gloriosa bandiera di questo partito". (ANSA).
   

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