Umbria

I capolavori dorati della Gnu incontrano l'arte contemporanea

Al via a Perugia la mostra 'Le età dell'oro' fino al 19 gennaio

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 24 OTT - Attraverso un fondo dorato Andy Warhol conferisce al volto della sua Golden Marilyn una sacralità del tutto paragonabile a quella dell'Angelo dalla Pala dei cacciatori di Bartolomeo Caporali. E proprio grazie all'oro entrambe le immagini diventano icone e sfidano l'immortalità, costituendo due approcci alternativi ed egualmente autorevoli all'eternità: è solo uno dei suggestivi e originali "dialoghi" che costituiscono "L'età dell'oro", un viaggio di nove secoli di storia dell'arte, dal Medioevo alla contemporaneità, allestito alla Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia.
    Dal 26 ottobre al 19 gennaio 2025 i visitatori della mostra si troveranno davanti capolavori dorati e antichi del museo perugino che tornano ad incontrare l'arte contemporanea.
    L'esposizione, infatti, arriva a Perugia come evoluzione del progetto realizzato a Venezia la scorsa primavera all'interno della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro con "The Golden Way. La Via dell'Oro", pensata in concomitanza con la 60/a Esposizione internazionale d'arte.
    Ora il percorso e l'allestimento "si sono espansi", come ha spiegato durante l'anteprima per la stampa il direttore Musei nazionali di Perugia - Direzione regionale Musei nazionali Umbria, Costantino D'Orazio, parlando di "un lavoro più approfondito e articolato".
    Una mostra complessa ma che soprattutto, per D'Orazio, "vuole provocare la mente dei visitatori". "Il rapporto temporale con opere d'arte di epoche diverse è qualcosa che scuote la mente - ha affermato - con l'oro che ci consente di guardare alle opere del passato con gli stessi occhi con i quali guardiamo il nostro contemporaneo".
    Maestri antichi come Gentile da Fabriano, Duccio di Boninsegna, il Maestro di San Francesco, Niccolò di Liberatore, Taddeo di Bartolo, Bernardino di Mariotto, il Maestro del Trittico del Farneto e Jean du Vivier, dialogano così con capolavori di grandi artisti contemporanei, tra i quali Yves Klein, Alberto Burri, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Carla Accardi, Mario Ceroli, Gino De Dominicis, Marisa Merz, Mimmo Paladino.
    Ad accogliere con 50 capolavori questo affascinante appuntamento espositivo, curato da Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi e che si avvale del patrocinio del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Città del Vaticano, sono i due piani della Sala Podiani.
    Tra le associazioni più liriche, spicca quella conclusiva fra la Crocifissione della Pinacoteca comunale di Terni di Niccolò di Liberatore, in cui la nota dominante è il nero, colore del lutto e della disperazione, e la Tragedia civile di Jannis Kounellis, dove un attaccapanni che si staglia davanti a una parete ricoperta da lamina dorata conserva un cappello e un cappotto nero, evocando una tragedia e diventando simbolo della presenza dell'uomo nella storia. Di questa opera sono esposte per la prima volta insieme le due versioni, una realizzata nel 1975, proveniente dal Kolumba, il Museo d'Arte dell'Arcidiocesi di Colonia (Germania), l'altra realizzata nel 2009, di proprietà della Galleria Alfonso Artiaco di Napoli.
    All'interno del percorso s'incontra anche il dipinto Le tre età (1905) di Gustav Klimt, concesso straordinariamente in prestito dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, e rimasto in Umbria, dopo essere stato protagonista alla Gnu, dal 28 giugno al 15 settembre scorsi, dell'iniziativa "Un capolavoro a Perugia". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it