Umbria

Proietti, l'indagine su Tesei lascia l'amaro in bocca

Candidata presidente in Umbria cita la 'legge del contrappasso'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 31 OTT - "Al di là del parere personale io credo che non cambi molto in quella che è la corsa elettorale, con le proposte e i programmi. Certamente lascia molto l'amaro in bocca una questione in cui al di là dell'abuso di ufficio e del reato c'è sicuramente un motivo di inopportunità politica, oltre alla questione familiare della Tesei, visto che nella sua Giunta ci sono delle persone legate a questa filiera": lo ha detto Stefania Proietti, candidata alla Regione Umbria per il centrosinistra, interrogata durante la trasmissione Metropolis sul caso che ha coinvolto l'avversaria politica, la governatrice umbra leghista Donatella Tesei, coinvolta in una indagine, già archiviata, legata ai fondi del Piano di sviluppo rurale destinati a filiere olio, luppolo e tartufo.
    "E più che altro - ha aggiunto - c'è la necessità che si guardi anche ad altre filiere. È una situazione per cui la buona politica avrebbe evitato di trovarsi proprio per ragioni di opportunità politica e di conflitto di interessi che sicuramente fa molto pensare".
    "Ogni volta che facciamo notare che la sanità umbra in questi cinque anni ha raggiunto dei livelli drammatici ed è stata smantellata a favore della sanità privata, la presidente Tesei non c'è una volta che non fa notare che il problema arriva dalle vicende giudiziarie che la fecero vincere alle elezioni" ha sottolineato ancora Proietti per poi aggiungere: "Credo che questa legge del contrappasso vada un po' osservata e ci vuole rispetto delle persone perché i cittadini che vanno negli ospedali sanno benissimo che il problema dello smantellamento della sanità pubblica in favore di quella privata ha raggiunto livelli gravi e non che questo non dipende dalle vicende che hanno riguardato singole persone ma da una strategia precisa che è quella che noi combattiamo ricordando che la sanità è un diritto garantito dalla costituzione, universale e soprattutto per i più indigenti". (ANSA).
   

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