Umbria

Fratoianni, salute è un diritto non una merce che si compra

Iniziativa a Perugia con la candidata presidente Proietti

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 08 NOV - "Per noi la salute è un diritto, non è una merce che si compra su uno scaffale": lo ha detto Nicola Fratoianni (Avs) a Perugia, intervenendo insieme alla candidata presidente del centrosinistra Stefania Proietti ad un presidio di fronte all'ospedale Santa Maria della Misericordia.
    "In Italia ci sono 4 milioni e mezzo di persone che hanno rinunciato a curarsi, in Umbria sono 9 su cento", ha aggiunto.
    "Sono persone che non si curano per ragioni diverse: perché non hanno i soldi per pagare una sanità sempre più diventata una merce. E non è il frutto del destino, va detto con chiarezza" ha sostenuto ancora il leader di Avs.
    "Donatella Tesei, come i suoi colleghi di centro destra in giro per l'Italia - ha affermato Fratoianni -, si presenta alle elezioni con un programma politico preciso. La privatizzazione della sanita pubblica non è un incidente di percorso, non è che non sono buoni a governare. Hanno una idea precisa, è un obiettivo. La sanità pubblica occupa più dell'80 per cento dei bilanci di tutte le nostre regioni. È un grande affare, se lo consideri un affare invece che un diritto".
    Secondo Fratoianni "se la salute da diritto diventa un affare, è inevitabile che chi ha la tasca gonfia può curarsi, chi ce l'ha vuota deve fare il segno della croce oppure si deve appellare a qualche altro santo quando sente un dolorino e la lista di attesa per verificare se quel dolorino è una cosa seria è lunga 5 o 10 mesi". "Perché di questo parliamo - ha sostenuto -, mesi di attesa per una visita oncologica, significa che se quel dolorino è qualcosa di grave, quando arriva il momento della visita se non hai i soldi per pagarla, forse è già troppo tardi.
    Allora di fronte a questo modello, che non è un incidente di percorso, bisogna avere la forza di mettere in campo una alternativa".
    In chiusura, Fratoianni ha aggiunto che "se in una regione come questa su 17 case di comunità previste ne hanno realizzate tre, c'è un problema".
    Parlando della situaziome italiana, ha poi spiegato che l'Italia "è un Paese dove mancano decine di centinaia di medici, migliaia di infermieri. Ci sarà un problema. Non è solo legato agli errori di programmazione, al collo di bottiglia del numero chiuso, è legato anche al fatto che li abbiamo chiamati angeli e santi e poi ce ne siamo dimenticati. In questo Paese medici e infermieri guadagnano troppo poco". (ANSA).
   

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