Umbria

Proietti, un nuovo modello di welfare per l'Umbria di domani

'La strada per recuperare valori alla base della Costituzione'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 14 NOV - "La giunta regionale che ho in mente sarà coerente con la mia impostazione culturale, i miei valori, la mia storia, e quindi non può non mettere in piedi un nuovo sistema di welfare regionale. Se c'è un'emergenza, ed è sotto gli occhi di tutti, si tratta dell'emergenza sociale che, in una regione in cui il clima di fiducia si è deteriorato, ha reso tutti molto più poveri e ha lasciato le famiglie da sole, i giovani disorientati dopo il Covid": lo sottolinea in una sua nota Stefania Proietti, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Umbria.
    "Una regione che si rispetti - prosegue - deve mettere in campo misure in grado di attenuare i disagi e alleviare i dolori dei cittadini, dai più fragili agli anziani, alle persone con disabilità, alle famiglie e ai giovani, a chi non riesce ad arrivare a fine mese. Va detto che sono cambiati i bisogni delle famiglie, è cambiata la tenuta sociale, e c'è bisogno urgente di tutele serie ed efficaci per andare incontro alle nuove povertà.
    A tal proposito tra i primi atti presenteremo una proposta di legge per la promozione di un nuovo welfare regionale. Un modello basato su nuove alleanze tra istituzioni, famiglie, il privato sociale, il mercato, che valorizzino la coprogettazione, le capacità di iniziativa dei singoli e delle formazioni sociali. Un modello che si può definire welfare collaborativo e racchiude l'intento di favorire un coinvolgimento attivo dei cittadini che, prescindendo dai vincoli di carattere associativo stabilì, favorisce il nascere di esperienze collaborative per lo svolgimento di attività sociali". "Questo modello di welfare - spiega Proietti - supera la semplice dimensione del rendimento economico, diventando strada efficace per recuperare valori alla base della nostra Costituzione, da quello della solidarietà, principio inderogabile, a quello della responsabilità che invita i cittadini a interrogarsi sul proprio contributo alla realizzazione del bene comune, a quello dell'uguaglianza che impone di consentire a tutti di essere riconosciuti nella loro dignità e alle persone più deboli di essere percepite come risorsa e non come un problema da risolvere. Accanto a queste misure vogliamo un welfare per i giovani, in grado di dare risposte alle loro esigenze con particolare attenzione al disagio mentale e alla fragilità psicologica, creando una rete per una nuova 'comunità educante'". (ANSA).
   

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