Umbria

Nuova sede e macchinari per azienda rilevata da dipendenti

Titolari volevano delocalizzare in Armenia, ora è Ceramiche noi

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTA' DI CASTELLO (PERUGIA), 17 NOV - Ha inaugurato a Città di Castello nuova sede con i nuovi macchinari sostenibili e all'avanguardia, Ceramiche noi cooperativa del settore della ceramica, in particolare del luxury Made in Italy, fondata nel 2019 da dodici lavoratori rilevandola dall'allora proprietà che intendeva delocalizzarla in Armenia.
    "Per Noi è un sogno. Vedere quello che siamo riusciti a fare con le nostre forze è motivo d'orgoglio moltiplicato per 24" ha detto il presidente Marco Brozzi nel corso di una cerimonia della quale si legge in un comunicato di Legacoop Umbria. "La nostra grande famiglia adesso ha un luogo tutto nostro dove poter poggiare le basi per il futuro" ha aggiunto.
    Di fronte alla chiusura, i dipendenti hanno rilevato l'attività investendo Tfr, Naspi e col sostegno finanziario dei fondi della cooperazione Coopfond e Cfi, hanno acquisito i macchinari e riavviato la produzione. "Questa rinascita non solo ha salvato i posti di lavoro, ma ha creato un'impresa di riferimento nell'industria della ceramica artigianale di lusso, che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo" si sottolinea ancora nella nota.
    "Siamo orgogliosi di loro, - afferma Danilo Valenti, presidente di Legacoop Umbria - ma siamo anche consapevoli che questo strumento cooperativo (il Wbo) possa aiutare tutti quei lavoratori consapevoli del proprio know-how e che magari per scelte scellerate o difficoltà di passaggio generazionale non riescono ad andare avanti. Ceramiche Noi deve rimanere un faro, perché questo traguardo raggiunto dopo un primo momento di buio, che poi è diventato chiaroscuro, per lasciare spazio ad una luminosità accecante, dimostra che la forma cooperativa, con il suo modello di proprietà condivisa non scalabile e la partecipazione democratica, è tra le più virtuose nel panorama imprenditoriale attuale. La crescita di Ceramiche Noi è stata esponenziale, l'impresa ha generato effetti benefici sul territorio e migliorato la qualità sociale ed economica dei propri lavoratori".
    Toccante è stata la testimonianza del responsabile marketing Lorenzo Giornelli. "Nel primo periodo - ha ricordato - siamo stati derisi e in parte umiliati. Il nostro slogan, che ci siamo tatuati perché credevamo con tutti Noi stessi in questo progetto, Tutti per uno, un sogno per tutti, provocava ilarità intorno. Dove vogliono andare questi? Che pensano di fare? Fra due mesi saranno chiusi. Sono passati cinque anni. E siamo qui, tutti insieme. Il cinque è un simbolo antico, è il numero romano che rappresenta l'apertura di una mano, quella mano che unita a tutti noi, tutte le nostre mani assieme hanno creato questo sogno. Oggi abbiamo la nostra nuova 'casetta' e da qui ripartiamo più forti". (ANSA).
   

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