(ANSA) - PERUGIA, 25 NOV - "Siamo portati a pensare che
questo fenomeno appartenga alla dimensione della devianza e
della psicopatologia o abbia a che fare con i migranti. Invece
non abbiamo bisogno di rincorrere nemici immaginari.
Nel corso del quale ha ringraziato i partecipanti "perché ci
ricordano che la violenza di genere non è un problema marginale
e per essersi opposti a quel grande processo di rimozione per
cui si arriva a credere che il maschio che fa violenza sia
lontano dalle nostre case e dai nostri posti di lavoro". Siamo
portati a pensare che questo fenomeno appartenga alla
dimensione".
"Se continuiamo a credere che il femminicidio e la violenza
siano eventi di cronaca rispetto a cui non possiamo fare niente
- ha detto Ferdinandi, secondo quanto si legge in una nota del
Comune -, continuiamo a perpetrare una narrazione
deresponsabilizzante. Al contrario dobbiamo riconoscere che per
estirpare la violenza di genere dobbiamo estirparla nella nostra
cultura, nei nostri gesti quotidiani. Per questo il nostro primo
impegno contro la violenza di genere sarà promuovere
l'educazione alla parità di genere. Siamo convinti che nelle
scuole debbano entrare l'educazione affettiva e sessuale. Siamo
altrettanto sicuri di dover fare un enorme lavoro per ridurre il
gender gap nei salari, visto che nel nostro Paese le donne hanno
un salario più basso del 30% rispetto ai colleghi uomini. Per
questo lavoreremo per costruire un bilancio di genere che offra
una fotografia reale da cui ripartire. Ricordiamoci anche che
nella nostra regione 33 mila donne tra 15 e 70 anni sono state
vittime di abusi e violenza sul lavoro: è quindi necessario - ha
concluso Ferdinandi - anche entrare nelle imprese e fare
formazione sul rispetto e la parità di genere". (ANSA).
Sindaca Perugia, 93,4% donne italiane vittima di italiani
'Non rincorrere nemici immaginari' chiede Ferdinandi