Umbria

Sciopero generale, Uil e Cgil in piazza a Terni

'No a interventi che aumentano diseguaglianze'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 26 NOV - Cgil e Uil Umbria stimano che saranno tra 2mila e 3mila le persone che scenderanno in piazza in occasione dello sciopero generale indetto per venerdì 29 novembre a Terni. Lo ha detto Maurizio Molinari, segretario generale della Uil Umbria, in occasione della presentazione della manifestazione, a cui ha partecipato anche Maria Rita Paggio, segretaria generale Cgil Umbria.
    Le due sigle sindacali si muovono a fronte "di una finanziaria che non migliora le condizioni pesanti dove si trova il nostro paese": così Paggio, secondo cui "siamo di fronte a interventi che aumentano le diseguaglianze e non affrontano i nodi strutturali".
    Salari troppo bassi, necessità di risorse per la scuola "che invece vengono tagliate" e sanità. Questi i principali temi sui quali Uil e Cgil chiedono una svolta e sono pronti a dare battaglia. Sulla sanità "troppi cittadini sono costretti o a pagare di tasca propria o a rinunciare alle cure", ha aggiunto la segretaria della Cgil regionale. "Abbiamo anche bisogno di dare risposte a pensionati e pensionate, perché l'aumento di 3 euro è ridicolo, e di politiche industriali in grado di rispondere alle grandi transizioni che sono in atto", ha evidenziato ancora Paggio.
    Il segretario della Uil Molinari ha spiegato che la scelta di Terni non è casuale. "Terni è una delle città dove abbiamo un valore aggiunto incredibile, se valutiamo che Arvedi ha rimesso a posto l'acciaieria, oppure tutta la situazione della chimica che è in pericolo, l'abbiamo scelta per ridare un rilancio in più alla città stessa". Nella città dell'acciaio arriveranno pullman da Perugia, Foligno, Spoleto e Città di Castello. "Spero saremo tantissimi", ha aggiunto Molinari ricordando che alle 9.30 da piazzale della Rivoluzione francese partirà un corteo fino a piazza Solferino, dove si terranno gli interventi.
    "Fare sciopero oggi non è semplice, abbiamo una economia in declino e quando chiediamo di fare sciopero alla gente è una pena, sappiamo quello che facciamo, ma oggi non possiamo più stare fermi, il paese ha bisogno di riprendere la fiducia in sé stesso", ha concluso il segretario della Uil. (ANSA).
   

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