Umbria

Un anno di cammino per il progetto Caritas 'Semi di Carità'

Anche l'inserimento di due detenuti in altrettante opere segno

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 16 DIC - Ha portato anche all'inserimento di due detenuti come operatori in altrettante opere segno della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve il progetto "Semi di Carità", avviato un anno fa e sostenuto da fondi Cei 8xmille.
    L'iniziativa ha permesso di "sensibilizzare la comunità civile ed ecclesiastica sui temi della giustizia riparativa e sulle misure alternative alle pene detentive". Lo ha sottolineato il responsabile dell'area progetti Caritas, Alfonso Dragone, che insieme al direttore don Marco Briziarelli ed alcuni operatori, nella sede Caritas di via Montemalbe a Perugia, ha presentato i risultati di un anno di lavoro.
    "Condividere i risultati di un anno di cammino - ha detto Briziarelli - non è un punto di arrivo ma di partenza. Dobbiamo pensare al futuro perché non possiamo permetterci di fermarci".
    Sono stati due i percorsi di accompagnamento personalizzati con due misure alternative, che hanno consentito di avviare percorsi di inserimento lavorativo come aiuto nella mensa Don Gualtiero e come manutentore di aree verdi e cura degli animali.
    Parte del percorso ha riguardato la realizzazione di una city farm, che ha consentito di lavorare insieme alle scuole del territorio (nove quelle coinvolte per oltre 500 bambini accolti). La Caritas ha anche promosso un percorso formativo al proprio interno in merito ai temi della giustizia riparativa, chiamando in causa 60 volontari di 19 centri d'ascolto parrocchiali.
    Esternamente il processo di sensibilizzazione su misure alternative e giustizia riparativa è stato portato avanti con il coinvolgimento di 50 docenti di religione e 100 studenti nell'arco di nove eventi.
    "Un impegno a 360 gradi, continuo, perché ci troviamo di fronte ad un'emergenza che è sempre alla nostra porta". Lo spiega Don Briziarelli, che ha fornito qualche dato di più ampio respiro. "Sono oltre 3227 le famiglie aiutate, parliamo di 12mila persone nel nostro territorio che gridano aiuto e noi non possiamo rimanere indifferenti. Siamo impegnati in tutti i modi possibili per mettere in atto processi che ridanno dignità alle persone". (ANSA).
   

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