Umbria

Bandiera della pace esposta sul palazzo comunale di Perugia

Per sindaca 'atto di speranza e richiamo a unità e solidarietà'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 23 DIC - Una grande bandiera della pace è stata esposta sul palazzo comunale di Perugia, facendola scendere dalla finestra dell'ufficio della sindaca Vittoria Ferdinandi. "Questo gesto simbolico rappresenta non solo un atto di speranza, ma anche un richiamo ai valori di unità, solidarietà, dialogo e comprensione reciproca che devono guidare le nostre azioni quotidiane" ha spiegato.
    "Perugia, città della Pace, ha una lunga e straordinaria tradizione che ci lega indissolubilmente a ideali di giustizia e fratellanza" ha ricordato ancora Ferdinandi. "In un momento storico in cui il mondo sembra essere lacerato da conflitti e divisioni - ha aggiunto -, è nostro dovere rimanere custodi di questo patrimonio culturale e morale. La bandiera che sventola rappresenta l'impegno collettivo di tutti noi a costruire un futuro in cui la pace non sia solo un'aspirazione, ma una realtà concreta. Ricordiamo con gratitudine la figura di Aldo Capitini, filosofo e attivista per la pace, la cui visione e determinazione hanno ispirato generazioni. Capitini ci ha insegnato che la pace è un viaggio da percorrere insieme, un cammino che richiede coraggio e perseveranza. Oggi, più che mai, il suo messaggio risuona forte e chiaro nel cuore di ciascuno di noi: la pace è possibile se siamo disposti a lavorare insieme, a dialogare e a costruire ponti anziché muri. Esporre la bandiera della pace è un invito a tutti i cittadini a riflettere sull'importanza di ogni piccolo gesto quotidiano che contribuisce a creare un ambiente di rispetto e solidarietà. È un invito a non rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie e ai conflitti, ma a essere attori protagonisti di un cambiamento positivo".
    "Possiamo mantenere viva la fiamma della speranza e del dialogo, non solo per noi stessi, ma per le generazioni future.
    Insieme possiamo fare di Perugia un faro di pace, un luogo in cui ogni voce venga ascoltata e ogni vita venga rispettata" ha concluso Ferdinandi. (ANSA).
   

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