Umbria

Sappe, poliziotto ferito da un detenuto nel carcere di Terni

Il sindacato: 'E' ora di fermare questo macello'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 09 GEN - Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria denuncia "l'ennesimo atto violento commesso da un detenuto" nel carcere di Terni, a seguito del quale un poliziotto ha riportato gravi lesioni a una mano.
    "E' ora di fermare questo macello: non vi sono più le condizioni di lavoro adeguate di sicurezza", afferma in una nota il segretario Sappe dell'Umbria, Fabrizio Bonino, che rivolge un appello alle istituzioni: "Serve un intervento concreto per risolvere i problemi penitenziari".
    Il sindacalista spiega che "martedì pomeriggio si è verificato l'ennesimo atto di violenza nel carcere di Terni. A farne le spese è stato un giovane collega in servizio presso la Sezione Accoglienza che ha riportato lesioni gravi ad una mano.
    Accompagnato al pronto soccorso cittadino ha avuto una prognosi iniziale di 15 giorni, 12 punti di sutura sulla mano destra".
    Bonino riferisce che "tutto è nato da un litigio tra due detenuti, un nigeriano ed un tunisino, entrambi noti per essersi resi protagonisti di atti violenti nei confronti della polizia penitenziaria ternana e non solo". I due sono arrivati a uno scontro fisico, per futili motivi, ed il poliziotto che si trovava nei pressi è stato colpito alla mano con un oggetto contundente da uno di loro.
    Il segretario del Sappe "augura al collega una pronta guarigione e chiede l'immediato sfollamento di almeno 70 detenuti per poter ripristinare i sistemi di sicurezza e videosorveglianza distrutti per atti violenti dei detenuti nel corso degli anni, come più volte segnalato dal Sappe" Bonino ricorda che "l'inizio 2025 conta già cinque aggressioni nei confronti del personale, con la distruzione di telecamere, stanze detentive, box agenti. il personale è stremato da turni di lavoro stressanti che arrivano ormai sempre più spesso a superare le 12 ore, vista la grave carenza di organico ed oltretutto costretto a subire insulti, minacce e aggressioni fisiche".
    Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, esprime vicinanza ai poliziotti di Terni e sottolinea come quello del sovraffollamento, sia "certamente un problema storico e comune a molti Paesi europei, che hanno risolto il problema in maniera diversa". Secondo Capece, "si deve dotare la polizia penitenziaria di ogni strumento utile a fronteggiare le costanti criticità con cui quotidianamente le donne e gli uomini del Corpo hanno a che fare". (ANSA).
   

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