Umbria

Borgomeo (Assaeroporti), intermodalità chiave piccoli scali

Visita al San Francesco d'Assisi a Perugia

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 14 GEN - È "l'intermodalità" il tema che potrebbe dare ancora più slancio ad un aeroporto come quello di Perugia. Ad evidenziarlo è stato il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo, nel corso della sua visita all'Aeroporto internazionale dell'Umbria per un incontro con i rappresentanti degli enti che operano nello scalo del capoluogo umbro.
    Erano presenti, tra gli altri, anche il direttore dell'aeroporto Umberto Solimeno, il vicepresidente della società di gestione Sase, Giorgio Mencaroni (presidente della Camera di commercio dell'Umbria), e Silvia Ceccarelli, direttore Enac. Con un collegamento da remoto è intervenuto pure il presidente della Sase, Antonello Marcucci.
    Per la sua prima volta al "San Francesco d'Assisi" il presidente della principale associazione di rappresentanza dei gestori aeroportuali si è detto colpito dalla "bellezza, accoglienza ed efficienza". Ha parlato anche di un recupero post Covid "clamoroso" per Perugia.
    "Il settore va benissimo con una crescita del traffico aereo che è incredibile grazie all'esplosione della domanda che c'è stata" ha affermato Borgomeo per poi aggiungere: "Le previsioni che si facevano nel dopo covid sono state sbagliate di un biennio, visto che abbiamo recuperato due anni prima delle più ottimistiche previsioni".
    Il presidente di Assaeroporti ha parlato di una crescita "imprevedibile" nel 2019: "Stiamo assistendo ad un fenomeno planetario per cui la gente ha voglia di volare e per questo prima di tutto servirebbe anche un coordinamento più forte a livello istituzionale. Rispetto alla domanda totale attuale degli oltre 200 milioni di passeggeri, questa continua a crescere e senza le guerre in corso questa cifra sarebbe stata già superata lo scorso anno. Fra tre anni arriveremo a 240 milioni. Dove li mettiamo tutti questi passeggeri? Facciamo nuovi aeroporti?".
    Borgomeo ha sottolineato come il problema sia quindi quello di come far corrispondere una offerta adeguata ad una domanda così forte. "Questo ha cambiato il giudizio sui piccoli e medi aeroporti - ha spiegato - dimostrando che questi, rispetto alla domanda crescente, sono anche per il Piano nazionale degli aeroporti una riserva di capacità e considerati preziosi".
    Ma per i piccoli e medi aeroporti ci sono risposte diverse a seconda dei casi. In alcune regioni per Borgomeo bisogna puntare ad una rete di integrazione tra scali, come ad esempio in Emilia-Romagna (Bologna con Rimini, Forlì, Parma), Sardegna (Cagliari con Olbia, Alghero), Campania (Napoli con Salerno). Ci sono poi altre strade, come quella dell'intermodalità, nei casi in cui è più difficile immaginare una integrazione con altri aeroporti. Ed è questo il caso di Perugia secondo Borgomeo: "Lo scalo umbro, a cavallo tra un piccolo e medio aeroporto, sta crescendo molto ma non credo che possa arrivare con questa infrastruttura al milione di passeggeri. Bisogna quindi certamente continuare ad investire per rafforzare la capacità di offerta dell'infrastruttura ma scatta quindi forte qua l'esigenza dell'intermodalità per raggiungere altri bacini vicini".
    "Questa visita ci ha fatto molto piacere perché ci mette al centro di un percorso avviato che vogliamo continuare" ha poi commentato il direttore Solimeno. "È importante per noi - ha proseguito - far parte di Assaeroporti ed avere una rappresentatività nei vari tavoli. Sono 42 gli aeroporti in Italia e ben 38 sono all'interno di questa associazione che ci permette di essere tutelati, aggiornati e di avere più forza per istanze comuni nei confronti di ministeri ed autorità che regolano il trasporto aereo". "Noi siamo anche all'interno di Airports Council International che è l'associazione europea degli aeroporti e anche qua ne facciamo parte orgogliosamente" ha infine ricordato Solimeno. (ANSA).
   

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