Umbria

Sindacato denuncia 'pomeriggio follia' al carcere di Terni

'Poliziotto sequestrato da un detenuto e liberato dai colleghi'

Redazione Ansa

(ANSA) - TERNI, 14 GEN - Parla di "pomeriggio di follia" al carcere di Terni il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria.
    Secondo il quale "dopo una rissa tra detenuti del reparto comuni e quelli del circuito alta sicurezza protetti (cioè che hanno incompatibilità con altri per motivi vari), uno di questi ultimi, già autore in passato di numerose aggressioni e sopraffazioni con modalità violente nei confronti di altri detenuti, ha sequestrato un assistente capo di polizia penitenziaria che era intervenuto per dare supporto al personale di sezione, minacciandolo al collo con una lunga lama di una forbice venendo aiutato da altri tre detenuti dello stesso circuito". A darne notizia è il segretario umbro del Sappe Fabrizio Bonino.
    "Solo grazie all'intervento di un ispettore e ad altri agenti intervenuti prontamente, si riusciva a liberare il collega ed a immobilizzare l'aggressore, conducendolo poi, unitamente agli altri facinorosi in isolamento" sostiene in un comunicato Bonino.
    "Il personale di Terni è allo stremo", denuncia il sindacalista. "Da Natale ad oggi si sono verificati una decina di eventi critici" aggiunge. "Il Sappe dice basta a questo clima da far west - afferma Bonino - che si sta verificando presso la casa circondariale di Terni ed in prima battuta chiede l'allontanamento immediato dei detenuti che si sono resi responsabili dei disordini odierni e successivamente, in tempi strettissimi, di uno sfollamento consistente di detenuti, insieme al blocco di nuovi ingressi da altri Istituti, anche perché la Casa Circondariale di Terni risulta avere il tasso più alto di sovraffollamento dell'intero distretto Toscana-Umbria".
    Solidarietà alla polizia penitenziaria di Terni arriva anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe. "Per avere un carcere sempre più sicuro - sostiene - occorrerà pensare ad un insieme di misure e strategie che rendano la vita dei detenuti sicura, quella degli Agenti meno problematica e quella della macchina meno complessa e più efficace. Va bene la tutela dei diritti, ma si parta da quelli dei poliziotti, delle persone per bene e degli stessi detenuti che scontano la pena senza macchiarsi di nuovi crimini e reati". (ANSA).
   

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