(ANSA) - PERUGIA, 15 GEN - L'Umbria resta "tristemente in
zona rossa" per il tasso di mortalità sul lavoro: "un allarme -
per la Filca-Cisl - che non può essere ignorato".
La regione - ricorda una nota del sindacato - si posiziona al
terzo posto tra le regioni italiane per incidenza di infortuni
mortali.
Questo dato supera di gran lunga la media nazionale, che si
attesta a 31, ed è inferiore soltanto a quello di Basilicata
(77,2) e Valle d'Aosta (70,4). A livello provinciale, la
situazione è altrettanto drammatica: Terni è l'ottava provincia
italiana più pericolosa per lavorare, con 5 morti su 83.000
occupati. Perugia, pur posizionandosi al 30° posto, registra 12
vittime su 278.000 lavoratori, con un indice di mortalità di
43,1".
"Questi numeri - commenta il segretario regionale Filca Cisl
Umbria, Giuliano Bicchieraro - evidenziano una realtà in cui la
sicurezza sul lavoro rimane una questione aperta e urgente,
soprattutto in settori ad alto rischio come l'edilizia. Il ruolo
dell'edilizia e il provvedimento della patente a crediti Il
settore dell'edilizia, uno dei comparti maggiormente coinvolti
negli incidenti mortali, richiede un'attenzione specifica. I
rischi, spesso legati a cadute dall'alto, crolli strutturali e
utilizzo improprio di macchinari, sono aggravati da una gestione
non sempre adeguata della sicurezza".
"Patente a punti, partecipazione e formazione le sfide da
accettare", secondo il sindacato.
Una recente misura introdotta per affrontare questa
problematica - spiega la Filca-Cisl - è la patente a crediti per
le imprese edili, un sistema che premia le aziende virtuose in
termini di sicurezza. Le imprese possono accumulare crediti
adottando buone pratiche, investendo in formazione e utilizzando
tecnologie per la prevenzione. Al contrario, comportamenti
negligenti comportano la perdita di crediti e possibili
sanzioni.
"Questo meccanismo - prosegue Bicchieraro - non solo
incentiva una cultura della sicurezza, ma responsabilizza le
aziende nel tutelare i lavoratori. Partecipazione, formazione e
informazione per rendere la sicurezza strutturale nell'ambito
dell'organizzazione del lavoro, queste a nostro parere le chiavi
per invertire la rotta. Affrontare il dramma delle morti sul
lavoro richiede un approccio integrato che metta al centro
partecipazione, formazione e informazione. I lavoratori devono
essere coinvolti nella gestione della sicurezza attraverso
strumenti oltre alla designazione di Rappresentanti dei
lavoratori per la Sicurezza (Rls), devono poter 'partecipare'
alle scelte organizzative con riunioni periodiche e
consultazioni, possono migliorare la consapevolezza e permettere
di identificare e segnalare i rischi. La formazione, che nel
settore è già obbligatoria, deve essere continua ed estesa ai
datori di lavoro e aggiornata periodicamente. Per i lavoratori
stranieri o con difficoltà linguistiche, è fondamentale adottare
strumenti didattici comprensibili. Devono essere utilizzate
tecnologie avanzate che possano anche sostituirsi al lavoratore
quando, affaticato perde la concentrazione. Campagne di
sensibilizzazione possono contribuire a creare una cultura della
sicurezza. L'informazione deve essere chiara, accessibile e
multilingue, per raggiungere tutti i lavoratori, soprattutto i
più vulnerabili.
L'innovazione tecnologica come accennato sopra, può giocare
un ruolo cruciale nella prevenzione degli incidenti: Sistemi di
monitoraggio smart: sensori per rilevare condizioni pericolose,
droni per ispezionare aree di lavoro e dispositivi di protezione
individuale intelligenti. Digitalizzazione delle procedure:
l'uso di piattaforme digitali per la gestione della sicurezza
facilita l'accesso alle informazioni e garantisce trasparenza.
Inoltre, è necessario intensificare i controlli sul rispetto
delle normative. Un maggior numero di ispettori del lavoro,
unito all'applicazione rigorosa delle sanzioni, può
rappresentare un deterrente efficace contro le violazioni. I
dati sulle morti sul lavoro in Umbria rappresentano un richiamo
forte all'azione"
"È indispensabile - conclude il segretario - che imprese,
istituzioni e lavoratori uniscano le forze per costruire un
sistema lavorativo sicuro e sostenibile. La partecipazione
attiva, la formazione continua e l'informazione capillare devono
diventare i pilastri di una strategia che ponga al centro la
vita e la dignità delle persone. La sicurezza sul lavoro non è
solo un obbligo legale, ma un dovere morale verso chi
contribuisce ogni giorno, con il proprio impegno, alla crescita
della società". (ANSA).
Filca-Cisl, sui morti sul lavoro un allarme che non va ignorato
'L'Umbria tristemente in zona rossa. Bisogna unire le forze'