Umbria

Legalità, giornata di studio a palazzo Cesaroni organizzata

Iniziativa organizzata dall'università da 'Libera Umbria'

Legalità, giornata di studio a palazzo Cesaroni organizzata

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 21 FEB - Si è svolta oggi pomeriggio, nella Sala Brugnoli di palazzo Cesaroni, con il patrocinio dell'Assemblea legislativa, una giornata di studio dal titolo 'Prospettive di legalità. Giovani, regole, diritti', organizzata dall'Università degli studi di Perugia (Dipartimento di Giurisprudenza) e da 'Libera Umbria contro le mafie' e dove sono stati presentati i risultati di una ricerca legati al titolo dell'incontro.
    Ad aprire i lavori - riferisce un comunicato della Regione - è stata la presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Sarah Bistocchi la quale, dopo aver rivolto un "enorme ringraziamento" a Libera Umbria contro le mafie e all'Università degli Studi di Perugia per il lavoro prodotto, ha ricordato, nel suo intervento, quando "nel 2019, a Perugia, a inizio consiliatura in Comune, ci fu "un'inchiesta delle Procure di Catanzaro e Reggio Calabria, che aveva portato a numerosi arresti legati a reati di mafia. E non c'erano solo le consuete attività illecite legate al riciclaggio di denaro, ma c'era un elemento in più: il tentativo di influenzare la politica locale, indirizzare le intenzioni di voto, entrare in contatto con le cariche politiche e istituzionali. Riuscimmo ad ottenere l'istituzione di una Commissione antimafia a Palazzo dei Priori, che venne istituita due anni dopo. In questa legislatura regionale abbiamo fortemente voluto ricostituire la nuova Commissione d'inchiesta 'Analisi e studi su criminalità organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione e riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti', che si è insediata proprio ieri e che ha eletto presidente il consigliere Fabrizio Ricci a cui auguro buon lavoro".
    "La ricostituzione di questa commissione - ha aggiunto - non deve essere vista però come un atto dovuto o un atto d'ufficio, ma come un segnale di profonda sensibilità e attenzione nei confronti di un fenomeno che va contrastato, e che quindi va conosciuto e studiato. La mia generazione è cresciuta con gli omicidi di Falcone e Borsellino. Sono cresciuta con l'idea che la mafia era 'solo' tritolo, pistole, sangue, macchine che saltano in aria, persone che muoiono, ma che per fortuna riguardava solo una regione, o comunque solo una parte dell'Italia. Ma grazie al lavoro di ricerca, di studio e di analisi di Libera, ci siamo accorti che non è così, che le mafie possono riguardare anche il tuo territorio. Perché, e questo sarà compito della Commissione, la nostra regione, come dimostrano anche le recenti sentenze, non è più immune da certi fenomeni di criminalità e di infiltrazioni mafiose, che le Istituzioni tutte devono individuare, arginare e combattere, lavorando su studio e ricerca, ma anche sulla promozione di una cultura della legalità che è il primo passo per costruire una società più giusta e più sana. E sulla cultura della legalità mi allaccio alla ricerca che viene presentata: la passività con cui i giovani approcciano al futuro, preoccupati per la loro condizione giovanile, la mancanza di futuro e il disagio materiale, ci dicono che c'è ancora molto da fare. Come c'è ancora molto da fare se solo poco più della metà di loro dicono che una norma va rispettata".
    "L'illegalità, il crimine e il malaffare - ha sottolineato ancora, sempre secondo quanto riferisce il comunicato - vanno arginati sul nascere. Bisogna rendere consapevoli le giovani generazioni. Mi piace ricordare in questo contesto la figura di Gesualdo Bufalino, uomo di immensa cultura, amico di Leonardo Sciascia, insegnante a Comiso, in Sicilia, che ci ha lasciato un'opera fatta di scritti e di esempio, in cui scrive che 'la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari'. Ecco, in queste parole, pronunciate da un uomo che insegnava in un istituto magistrale, c'è tutto il senso di quella che deve essere la nostra azione: perché una delle forme di violenza e di illegalità più devastanti per la convivenza civile non è una fatalità, ma è, come diceva Falcone, un fatto umano che avrà un termine e potrà essere vinto con la più efficace delle armi: l'educazione. Noi, come Istituzioni, faremo la nostra parte".
    I lavori del pomeriggio sono continuati con i saluti di Maurizio Oliviero (Magnifico Rettore dell'Università di Perugia) e di Elisabetta Proietti (Libera Umbria) a cui hanno fatto seguito gli interventi di Paolo Montesperelli e Piero Dominici che hanno parlato dei risultati del sondaggio e di etica e legalità. (ANSA).
   

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