(ANSA) - PERUGIA, 14 SET - Una mozione urgente per il futuro
dell'Ast e lo sviluppo sostenibile della conca ternana,
presentata dalla minoranza in Assemblea legislativa e condivisa
dalla maggioranza, con la richiesta di un nuovo accordo di
programma relativo all'Area di crisi complessa è stata approvata
all'unanimità dall'Aula (19 i consiglieri presenti, così come i
votanti e favorevoli).
Con questo accordo bipartisan (la mozione era stata firmata
prima da tutti i capigruppo) si impegna la Giunta regionale a
"richiedere, in considerazione della strategicità del sito
Acciai speciali Terni e delle sue produzioni, la immediata
convocazione delle parti sociali e delle istituzioni locali alla
presidenza del Consiglio dei ministri, al fine di assicurare ai
massimi livelli che il piano industriale che verrà e la
credibilità dell'acquirente garantiscano il mantenimento
dell'integrità del gruppo compresa la parte commerciale, i
volumi produttivi ottimali dell'azienda, il funzionamento dei
due forni di fusione e lo sviluppo del sito in base alle
effettive potenzialità sotto ogni punto di vista, verificando
così anche il rispetto dei termini dell'accordo ponte e le
prospettive di investimenti in campo ambientale e tecnologico".
A illustrare la mozione in aula è stato il portavoce delle
opposizioni, Fabio Paparelli (Pd), sottolineando come il sito
sia "una specificità del Paese in tema di manifattura". Con
l'atto viene chiesto anche l'impegno del presidente
dell'Assemblea legislativa nel convocare, entro i primi dieci
giorni di ottobre, una Conferenza regionale dell'economia e del
lavoro da tenersi a Terni ed avente ad oggetto il futuro di Ast
e lo sviluppo industriale ed occupazionale della conca ternana,
alla presenza di consiglieri regionali, Giunta regionale e un
rappresentante per ogni forza sociale più rappresentativa, nel
rispetto della normativa Covid.
"Acciai Speciali Terni - si legge nell'atto - rappresenta
attualmente da sola un quinto del fatturato industriale
dell'intera Umbria e dà lavoro, tra addetti diretti, indiretti e
indotto, a oltre 4mila persone, costituendo il più importante e
qualificato produttore italiano di acciai inossidabili e
speciali nonché uno dei maggiori d'Europa". Si ricorda anche che
il 31 marzo è scaduto l'accordo di programma tra la Regione
Umbria, i Comuni di Terni e Narni e il Mise relativo allo
strumento dell'Area di crisi complessa, per il quale era stato
dato mandato dal Consiglio regionale, con una mozione approvata
all'unanimità, all'assessore allo Sviluppo economico "di avviare
le interlocuzioni con il Mise per la stesura di un nuovo accordo
di programma che desse continuità al rilancio e alla
riqualificazione industriale dei comparti siderurgico e chimico
in particolare".
"E' necessario - si legge ancora - per dare impulso allo
sviluppo e all'occupazione di Terni e dell'Umbria del sud,
addivenire al più presto alla stipula di un nuovo accordo di
programma relativo all'Area di crisi complessa, che dia
concretezza al completamento delle infrastrutture necessarie per
potenziare i fattori localizzativi e in tale contesto diventa
fondamentale il piano industriale del futuro acquirente del
comparto siderurgico di Ast, per assicurare un futuro non solo
alle famiglie ed ai lavoratori, ma anche alla manifattura umbra
ed italiana, di cui l'acciaio è componente essenziale". (ANSA).
Regione: Assemblea approva mozione su futuro dell'Ast
Presentata dalla minoranza e condivisa da tutti i gruppi