(ANSA) - PERUGIA, 14 LUG - "Le Usca non sono state soppresse
dalla Regione Umbria ma dal Decreto legge del 24 marzo, entrato
in vigore nel maggio scorso, che ha specificato che non potevano
essere prorogate, se non fino al 30 giugno": lo ha detto il
direttore regionale della Sanità umbra, Massimo D'Angelo in
audizione davanti alla terza Commissione dell'Assemblea
legislativa, presieduta da Eleonora Pace.
L'Organismo ha sentito anche i direttori generali Massimo
Braganti, Asl1, e Massimo De Fino, Asl 2.
"Ci siamo posti il problema - ha detto D'Angelo - di far
rientrare quelle unità speciali che erano state individuate
durante la fase di emergenza, le Usca, in un regime ordinario,
quindi è stato prodotto un modello di organizzazione per il
continuum delle attività che prevede le Uca (Unità di continuità
assistenziale) che non sono altro che le Usca tradotte nel
sistema ordinario per garantire il follow up dei pazienti".
Il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd) ha sottolineato
che "non è una scelta tecnica ma politica". "In altre Regioni -
ha aggiunto - sono stati prorogati i contratti a tutto il
personale alle stesse condizioni economiche, in Umbria anziché
46 euro l'ora, la paga è stata dimezzata a 23 euro e devono
comunque fare tutto, prima la guardia medica e poi andare a casa
dei pazienti malati di Covid. Vogliamo sapere come si risolve la
questione: non si fanno i tamponi a casa e i medici sono in
attesa di indicazioni, così i cittadini si rivolgono agli
ospedali e si innalza il tasso di ospedalizzazione. Mercoledì a
Terni per un positivo è stato chiuso il reparto di medicina
d'urgenza, i familiari che solitamente assistono i propri cari
non sono stati ammessi ed è venuto fuori che le medicine non
sono state somministrate e il cibo è rimasto non consumato fino
a sera".
Su questo episodio relativo all'ospedale di Terni, il
direttore regionale D'Angelo ha detto che si sarebbe interessato
personalmente e immediatamente sulla situazione. Il direttore ha
chiarito anche che le indicazioni sono state date.
Il consigliere del Pd Tommaso Bori, vicepresidente della
Commissione, ha sottolineato che "in Umbria c'è il numero più
alto di occupazione posti letto per Covid, con riduzione degli
altri servizi". "La scelta sulle Usca - ha aggiunto - è
controproducente. I medici di medicina generale, chi lavora nei
distretti e chi è chiamato al servizio nella nuova modalità non
accetta anche perché sono sotto organico e sotto stress da
tempo. Necessario anche indagare sul dato relativo ai contagi:
mercoledì si registravano 22mila positivi, 2200 in un giorno, e
c'è anche una larga parte fuori dal tracciamento".
"Anche noi abbiamo riscontrato che ci sono delle criticità" ha
detto il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli. "Non
colpevolizziamo nessuno - ha aggiunto - ma non mi sembra di buon
gusto quanto visto in televisione sulla Tgr, con qualche
direttore di distretto che, nonostante la chiara nota del
direttore, è andato a dire che si tratta di 4 o 5 ore al mese
dedicate a questa problematica. Serve chiarezza e rispetto,
qualche problema c'è. Comunque a certi dirigenti ricordo, se
qualcuno di essi vuole fare politica, che fra due anni ci sono
le elezioni, vengano qui e facciano politica. Non possono farla
come medici o come direttori sanitari".
Il consigliere della Lega Valerio Mancini ha invece ricordato
che "l'anno scorso l'Assemblea legislativa ha deliberato di
valutare le migliori pratiche di cure domiciliari che possano
andare oltre quella della vigile attesa e tachipirina, ma nulla
sembra essere cambiato, visto che è quello che hanno proposto a
me e famiglia quando siamo stati colpiti dal Covid". "Quindi -
ha aggiunto - chiedo: a oggi per il positivo a casa cosa viene
consigliato? Il medico di famiglia va nelle case? Vorrei anche
delucidazioni sullo stipendio dei medici Usca e sul perché in
Italia ci sono centinaia di migliaia di positivi a settimana
dopo 140 milioni di dosi di vaccino".
D'Angelo ha risposto che "per le cure domiciliari esiste un
protocollo e ho indotto approcci terapeutici più significativi:
ai medici vengono inviate indicazioni sulle molecole adatte per
i pazienti Covid". "Viene utilizzato - ha aggiunto - il
protocollo per l'uso dei monoclonali, tutte le molecole
innovative sono state trasmesse ed è stata reiterata la
comunicazione ai medici per l'utilizzo della terapia più
appropriata. Per i medici Usca e Uca viene applicata la
remunerazione a ore ed è prevista anche una quota oraria. Sul
fatto che ci siano tanti positivi, ricordo che il vaccino non
agisce sulla positività ma sul rischio di contrarre forme più
severe di infezione".
Al termine dell'audizione sia la presidente Eleonora Pace che
il vicepresidente Tommaso Bori hanno convenuto sulla necessità
di un ulteriore aggiornamento della situazione. (ANSA).
Covid: D'Angelo, Usca abolite da decreto 24 marzo
Audizione in Commissione direttori Sanità e Usl