(ANSA) - PERUGIA, 29 SET - La richiesta di un protocollo
d'intesa "per giungere ad una corretta politica di sviluppo
industriale allo scopo di vincere la sfida della transizione
ambientale" è stata avanzata dai lavori nel corso di
un'audizione in seconda Commissione dell'Assemblea legislativa,
presieduta da Valerio Mancini, chiesta dei sindacati, sulle
prospettive del distretto del cemento di Gubbio. Presenti i
rappresentanti delle aziende Colacem e Barbetti ed il sindaco di
Gubbio Filippo Stirati.
La richiesta dei lavoratori - si legge in un comunicato di
Palazzo Cesaroni - ha come obiettivi innovazione tecnologica e
decarbonizzazione ma anche salvaguardia dei posti di lavoro,
"alla luce di una situazione attuale in cui ai problemi
innestati dalle pesanti ripercussioni per le aziende energivore
dovute alle limitazioni delle quote di Co2 si aggiungono le
conseguenze dell'attuale crisi economica".
Prospettata anche l'idea di un Centro di ricerca a Gubbio per
la sperimentazione di nuove frontiere che coinvolga le due
aziende.
Per il gruppo Barbetti, il responsabile delle relazioni
esterne Rocco Girlanda ha detto che "l'azienda ha perso il 60
per cento della produzione dall'inizio della crisi del settore
nel 2008, riuscendo a evitare riduzioni del personale con il
sacrificio degli azionisti, che hanno rinunciato agli utili".
Segnalate anche "le difficoltà della fase di transizione, con i
costi del metano, soluzione più ecologica, al momento
insostenibili".
Per la Colacem, Patrizio Pedetta ha detto che "l'azienda è in
grado di utilizzare il Css come combustibile ma ha sottolineato
come il mercato sia in forte flessione, al punto che gli
impianti sono fermi, a dimostrazione che la produttività resta
basata su cemento e calcestruzzo e che la narrazione che
equipara i cementifici agli inceneritori sia sbagliata".
Il sindaco di Gubbio, Filippo Stirati, ha chiarito la
posizione dell'amministrazione eugubina che, "recependo
richieste di controlli ambientali a tutela della salute pubblica
provenienti non solo dai cittadini, ha fatto ricorso contro
l'autorizzazione semplificata sul Css concessa dalla Regione
Umbria anziché la procedura di Via (Valutazione impatto
ambientale), lamentando la non attivazione di un tavolo dedicato
da parte della Giunta regionale per chiarire la situazione, per
cui il Comune di Gubbio ha dovuto agire da solo facendo
intervenire un consulente esperto per indicare un corretto
monitoraggio ambientale e fornire rassicurazioni alla
popolazione".
Mancini - si legge ancora nella nota dell'Assemblea -, ha
detto che "è necessario un intervento anche da parte delle
istituzioni per evitare che il sistema produttivo umbro si
disintegri sotto i colpi della crisi e delle limitazioni
normative intervenute". "Prima di pensare a svolte futuribili
come l'idrogeno, per cui ci vorranno chissà quanti anni ancora -
ha aggiunto -, bisogna pensare al domani di queste aziende, che
fra qualche anno potrebbero non esserci più se le contingenze
negative continuassero ad aumentare. Bene la proposta di
redigere un protocollo sulla questione, che dovrà includere fra
le parti in causa anche l'Assemblea legislativa in quanto il
tema del lavoro e dello sviluppo economico sono fondamentali per
l'attività di questa istituzione".
Il consigliere regionale del M5s Thomas De Luca ha ricordato
di avere presentato un atto in Assemblea "che voleva impegnare
la Giunta regionale ad attivarsi con sindaco, aziende, enti di
ricerca e Università per un polo nazionale dell'idrogeno a
Gubbio, proposta che è stata bocciata, mentre invece è
necessario che l'Aula di Palazzo Cesaroni torni ad occuparsene e
risolva i vari nodi, fra cui quello di un Piano rifiuti
regionale che prevede la termovalorizzazione, non il Css o
altro".
Anche per Michele Bettarelli (Pd) "serve un confronto per
trovare soluzioni in un periodo di grave crisi generale e la
Giunta avrebbe dovuto essere presente nei vari passaggi di cui
oggi abbiamo avuto notizia grazie al contributo di sindacati,
aziende e sindaco di Gubbio". "Ben venga - ha proseguito - un
protocollo d'intesa e la collaborazione di tutti per trovare
soluzioni e fissare obiettivi".
Vincenzo Bianconi, Gruppo Misto, ha detto che "bisogna gestire
questa emergenza e stilare un piano proiettato verso la
transizione ecologica di alto profilo, come si addice a una
regione additata come cuore verde d'Italia". "Necessario entro
breve tempo - ha sostenuto - un documento condiviso che sia
mediazione intelligente fra tutte le parti".
Nicola Locchi, dell'assessorato regionale allo sviluppo
economico, ha ricordato che "anche le grandi imprese possono
accedere agli avvisi relativi alla programmazione 2021-2027 con
bandi relativi all'efficienza energetica, al miglioramento delle
macchine o dei cicli produttivi, con avviso ad hoc per quanto
riguarda fonti rinnovabili, fotovoltaico e economia circolare,
mentre si attendono le ultime misure sui combustibili
alternativi". "Ci sono ritardi da parte del Ministero - ha
concluso - ma i fondi relativi al Por, almeno una prima tranche,
dovrebbero arrivare tra dicembre e gennaio". (ANSA).
Regione: lavoratori cemento Gubbio chiedono intesa
"Per corretta politica sviluppo" dicono in audizione Commissione