(ANSA) - PERUGIA, 20 FEB - Con 14 voti favorevoli dei presenti e un voto contrario (Thoma De Luca, M5s) l'Assemblea legislativa ha rinviato in Commissione la proposta di risoluzione, votata all'unanimità dalla seconda Commissione concernente alcuni "Provvedimenti a tutela e sostegno del settore agricolo umbro".
Dopo l'illustrazione dell'atto, da parte del presidente della stessa seconda Commissione, Valerio Mancini, è stato l'assessore Roberto Morroni a chiedere una sospensione dei lavori per un incontro con i capigruppo, necessario - secondo la Giunta - per introdurre alcune proposte dell'assessorato consistenti in integrazioni e modifiche al testo.
Mancini (relatore unico) ha ricordato le proteste in atto, in tutta Europa, da parte degli agricoltori. "Anche in Italia - ha detto - continuano le manifestazioni del mondo agricolo, proteste spontaneamente manifestate. C'è rabbia e preoccupazione negli agricoltori che anche nella nostra regione, civilmente e rispettando le indicazioni delle autorità di pubblica sicurezza, stanno con forza manifestando per la salvaguardia delle loro imprese e del loro importante lavoro. Con loro, insieme al consigliere Pastorelli e poi con l'assessore Morroni, abbiamo parlato nelle manifestazioni di Bastia Umbra. Continuano ad esprimere preoccupazioni comuni che abbiamo fatto nostre in due partecipate audizioni in Commissione che ho voluto fortemente.
Dalle loro valutazioni, da parte dei loro massimi rappresentanti associativi, soprattutto dal Cia e Confagricoltura sono arrivati suggerimenti importanti che costituiscono molteplici punti del dispositivo della proposta di risoluzione".
Alla ripresa dei lavori, dopo una sospensione di circa un'ora, Morroni, ha sottolineato come "il lavoro congiunto tra assessorato e capigruppo ha permesso di addivenire ad alcune integrazioni al documento". "Rispetto alle premesse - ha aggiunto - è opportuno introdurre alcuni elementi utili per rappresentare la situazione dell'Umbria e delle iniziative ed attività portate avanti in questo periodo dalla Regione. Le attività dell'assessorato hanno consentito di salvaguardare i livelli della dotazione finanziaria spettante all'Umbria, sia nei due anni di trascinamento (2021-2022) della precedente programmazione che della nuova programmazione. Ricordo che abbiamo il 4 per cento della dotazione finanziaria complessiva delle risorse del Psr con un peso del 2 per cento, quindi abbiamo una dotazione doppia rispetto al peso nel contesto nazionale. È opportuno introdurre nelle premesse al documento il rafforzamento della struttura amministrativa dell'assessorato grazie ad una convenzione con il Parco 3A che ha consentito la velocizzazione dei pagamenti nei confronti delle imprese, le domande di sostegno delle misure a superficie ricevono ora i relativi pagamenti entro lo stesso anno. È stato anche possibile elevare il livello della spesa liquidata ogni anno alle imprese.
Ricordo che l'Umbria aveva una spesa liquidata, mediamente, intorno a 105 milioni annui. Questi livelli sono stati superati abbondantemente nel 2022 quando abbiamo liquidato 138 milioni di euro alle imprese e nel 2023 è stata raggiunta la cifra di 143 milioni di euro che rappresenta un record storico per la storia della nostra regione. Questo è, tra l'altro, il passo che dovremo mantenere da qui al 2029 poiché ci sono circa 900 milioni di euro tra nuova programmazione (2023-2027 - 534 milioni) e vecchia programmazione (300 milioni ancora da liquidare) per cui, al fine di evitare il disimpegno, da qui al 2029 dovremo essere in grado di mantenere il passo dei circa 140 milioni di spesa liquidata sui conti correnti delle imprese.
Nelle premesse all'atto è importante anche sottolineare l'attivazione di linee di intervento tese a favorire i processi di modernizzazione del tessuto agricolo regionale, la sua capacità produttiva e a valorizzare la redditività delle imprese agricole, prima fra tutte la spinta data per la nascita delle filiere corte che hanno il compito di stabilire i processi aggregativi tra le imprese, dall'altro di accorciare la catena del valore in modo tale da assicurare un maggior trattenimento del valore a livello dei primi passi del processo di filiera.
Nel documento è importante prendere atto dei precedenti impegni assunti in occasione del tavolo verde svoltosi lo scorso 9 gennaio, relativamente alla definizione di strumenti finanziari per consentire un uso più efficace delle risorse del Psr, tenuto conto delle difficoltà rappresentate dalle imprese con il sistema del credito, nonché l'introduzione di forme di prestito a breve termine per supportare le imprese a risolvere la problematica di liquidità. La difficoltà nell'accesso al credito è sempre più evidente da parte delle imprese agricole a causa di un credito, da parte del sistema bancario, sempre più selettivo, che penalizza non solo le imprese, ma tutta una serie di soggetti. Si tratta di un cambiamento definitivo e strutturale del sistema bancario. Le due annate agrarie particolarmente disastrose, specialmente quella dello scorso anno, creano nei riguardi delle imprese un problema di liquidità. Pertanto, al Tavolo verde abbiamo avanzato la proposta di introdurre un prestito di conduzione (a breve termine) con la possibilità che la Regione si accolli il costo del pagamento degli interessi. È stato nominato un gruppo tecnico di lavoro che si sta confrontando per stabilire il prestito di conduzione ed eventuali strumenti finanziari per utilizzare, da parte di chi lo riterrà utile, le risorse del Csr in maniera diversa rispetto al contributo in conto capitale a fondo perduto. Abbiamo poi preso atto con favore della decisione del Governo di tornare sui suoi passi circa la reintroduzione dell'Irpef sui redditi agrari e dominicali con le risultanze note. Per quanto attiene il dispositivo e quindi gli impegni contenuti nella Proposta di risoluzione da assegnare alla Giunta regionale abbiamo voluto mettere in apertura una dichiarazione importante e cioè che la Giunta è chiamata a farsi carico in seno alla Conferenza delle Regioni e nei confronti del Governo centrale della necessità di una revisione della Pac (Politica agricola comune) da parte della Commissione Europea che metta al primo posto l’obiettivo di assicurare alle imprese agricole l’indispensabile sostenibilità economica. Rispetto agli altri punti del dispositivo abbiamo messo mano alla revisione di alcuni concetti, validi nella sostanza, ma che vanno declinati in una forma coerente con l’impegno che la Regione può assumere. Per questo, per la revisione complessiva degli impegni, è necessario un lavoro più certosino per cui dovrà essere nuovamente la Commissione a lavorare per stilare un documento completo ed organico”. “Come presidente della seconda Commissione sono pronto a mettere il tema all’ordine del giorno della seduta della settimana prossima" ha quindi annunciato Mancini. "Partendo - ha aggiunto - dal documento condiviso da tutti i commissari che ho illustrato oggi. Sarà l’occasione per chiarire meglio alcuni punti. Dobbiamo lavorare, ad esempio, per accorciare i tempi dei pagamenti agli agricoltori. Ma anche affrontare alcuni temi delicati come la Pac o il Tavolo verde. Il lavoro di approfondimento vuole dare forza al documento, perché i temi sono così complicati che solo mettendoli tutti insieme possiamo cambiare qualcosa per i nostri agricoltori”. “Saremmo anche stati disposti a rinviare la discussione, che ha anche questioni condivisibili nel merito. Ma non c’è stata discussione sulle proposte di modifica" ha affermato Thomas De Luca, M5s. "Serve un approccio di serietà - ha proseguito - per il lavoro da qui in avanti, senza fare propaganda politica. Dobbiamo agire concretamente per dare risposte alle questioni poste dagli agricoltori. Come minoranza siamo disponibili al confronto se c’è una discussione seria”.
Rinviata in Commissione risoluzione sostegno agricoltura
Per introdurre 'elementi utili' a delineare situazione Umbria